PORT VILA - Un totale di 148 cittadini australiani è stato evacuato, e la RAAF è pronta a lanciare ulteriori missioni, se necessario. Immagini diffuse dal Dipartimento degli Affari Esteri e del Commercio mostrano alcuni degli evacuati mentre salgono a bordo di un aereo da trasporto RAAF Globemaster a Port Vila.
L’aeroporto commerciale di Port Vila rimane chiuso a seguito del terremoto di magnitudo 7,3 che, martedì scorso, ha colpito aree prossime alla capitale.
Squadre di soccorso australiane sono arrivate a Vanuatu per assistere nelle operazioni di ricerca di persone che si presume siano rimaste intrappolate sotto gli edifici crollati a Port Vila.
Una squadra di 64 operatori del Disaster Assistance Response Team (DART) e due cani da ricerca sono arrivati il giorno dopo il sisma. Inoltre, un gruppo di sei medici dell’Australian Medical Assistance Team (AUSMAT) e nove membri della polizia federale australiana collaborano ora con la polizia di Vanuatu nella gestione delle operazioni.
Secondo l’Ufficio Nazionale per la Gestione dei Disastri di Vanuatu, il bilancio delle vittime è stato rivisto da 14 a 9, ma si teme che il numero delle fatalità sia destinato a crescere.
Il ministro degli Esteri, Penny Wong, ha descritto il terremoto come una “tragedia terribile” e ha annunciato l’invio di di aiuti comprendente beni di prima necessità per un valore di due milioni. “Il nostro messaggio al popolo di Vanuatu è che l’Australia è qui per aiutare. Questo pacchetto di sostegno immediato garantirà assistenza salvavita a chi è in difficoltà”.
Frane e scosse di assestamento continuano a rappresentare una minaccia per la sicurezza, mentre le fonti di acqua potabile sono state contaminate. Basil Leodoro, chirurgo locale e direttore di HELP-R 1, ha espresso preoccupazione per i danni ai raccolti sull’isola di Mataso, che potrebbero causare una grave carenza di cibo nei prossimi giorni.