Martedì 6 maggio, si è celebrata la Giornata mondiale dell’asma 2025, un evento organizzato annualmente ogni primo martedì di maggio dalla Global Initiative for Asthma (Gina) per migliorare la consapevolezza, la prevenzione e la cura di questa patologia che colpisce oltre 260 milioni di persone, con una prevalenza globale di circa il 9% tra i bambini, dell’11% tra gli adolescenti e del 7% tra gli adulti.

I fattori di rischio legati allo sviluppo dell’asma sono diversi, ed è spesso difficile trovare una singola causa diretta ma la comprensione delle cause è essenziale per la definizione di programmi di prevenzione finalizzati ad abbattere il carico associato a questa malattia. Tra i principali fattori di rischio dell’asma, e di molte altre patologie respiratorie e non soltanto, è riconosciuto anche l’inquinamento dell’aria indoor, che può favorire o provocare nuovi casi e può peggiorare la malattia esistente. Conoscere la qualità dell’aria indoor svolge quindi un ruolo fondamentale la base nella salvaguardia della salute delle persone con patologie respiratorie in generale, e per la prevenzione primaria dell’asma che per la gestione della malattia in tutte le sue forme di gravità.

Si stima che il 90% del nostro tempo lo trascorriamo infatti negli ambienti chiusi e di conseguenza la quasi totalità d’aria che respiriamo ogni giorno è aria indoor. Le nostre abitazioni, le scuole, le palestre, gli uffici sono i tipici ambienti indoor dove spesso a nostra insaputa possono essere presenti numerose sorgenti inquinanti dell’aria sia di natura chimica, per esempio Pm10, Pm2,5, No2, formaldeide, benzene, altri composti organici volatili-CoV, sia di natura biologica (allergeni, acari come fonte di allergeni nella polvere, muffe che producono sostanze irritanti) comportando possibili rischi per la nostra salute e per quella dei nostri bambini.

L’asma è inclusa nel piano d’azione globale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili ed è presente nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. La complessità della problematica dell’asma richiede interventi organici, mirati e tempestivi sui fattori di rischio. È opportuno rafforzare in primis come priorità le azioni di prevenzione primaria di riduzione delle esposizioni all’inquinamento atmosferico indoor e outdoor determinata dalla presenza di sorgenti interne ed esterne, al livello eccessivo di umidità indoor, al fumo di tabacco, nonché alle infezioni respiratorie nella prima infanzia. Queste esposizioni influenzano le vie aeree e i polmoni in via di sviluppo e possono aumentare il rischio di asma. È fondamentale formare e informare le comunità familiari, sanitarie e lavorative fornendo indicazioni utili per orientare e pianificare le decisioni al fine di raggiungere i migliori risultati possibili basati sull’evidenza sul breve-medio-lungo termine nel prevenire, individuare e gestire l’asma. 

Un decalogo migliorare l’aria indoor è stato compilato per portare maggiore chiarezza nella tematica di sanità pubblica che è l’inquinamento negli ambienti chiusi. Ma anche per fornire indicazioni alla comunità dei cittadini perché imparino a mettere in atto quanto possibile per proteggersi dall’esposizione all’inquinamento indoor.

Cambiare frequentemente l’aria in casa aprendo le finestre. Preferibilmente quelle più distanti dalle strade più trafficate. Tenere aperte le finestre mentre si cucina, si pulisce, si lava, si stira eccetera.

Ricordare che il pulito non ha odore. Non eccedere con l’uso di prodotti per la pulizia come detergenti e detersivi, meglio non utilizzare deodoranti e diffusori di profumi, incensi e candele profumate.

Non miscelare i prodotti di pulizia, in particolare quelli contenenti candeggina o ammoniaca, con sostanze acide come gli anticalcari. Prima di utilizzare i prodotti è necessario leggere le etichette, rispettare i consigli e le indicazioni presenti sulle confezioni, impiegare le quantità di prodotto raccomandate dai produttori e utilizzare i tappi dosatori per non eccedere con le quantità.

Non fumare in casa né sigarette classiche né e-cig. Gli inquinanti chimici rilasciati dal fumo costituiscono un rischio per la salute, soprattutto dei bambini. Questi inquinanti rimangono su pareti, arredi, tende e tappezzerie per lunghi periodi.

E ancora far prendere aria gli abiti ritirati dalla lavanderia prima di riporli negli armadi.

In presenza di mobili nuovi, cambiare con più frequenza l’aria.

Limitare e non abusare di insetticidi, leggere attentamente le etichette e le avvertenze, e non soggiornare negli ambienti dopo l’utilizzo.

Le piante non aiutano a ridurre l’inquinamento in casa.

Per imbiancare le pareti prediligere prodotti con livelli emissivi più bassi per gli inquinanti chimici e in ogni caso dopo la ristrutturazione arieggiare il più possibile.

Se si hanno animali domestici rimuovere gli allergeni contenuti nelle polveri sui mobili abiti e biancheria. Passare regolarmente aspirapolvere e straccio umido sulle superfici, cambiare con maggiore frequenza l’aria negli ambienti.

Ma i bambini con l’asma non possono fare attività fisica? L’asma è solo una fase passeggera dell’infanzia? L’asma è sempre legata alle allergie?

Sono alcuni dei 10 miti sull’asma, ancora oggi circolano troppe idee sbagliate intorno all’asma infantile, alcune sono retaggi del passato, altre frutto della paura o della disinformazione. Una cattiva informazione può portare i genitori a imporre limitazioni ingiustificate ai figli, impedendo loro di vivere serenamente, oppure a trascurare sintomi e terapie, esponendo i bambini a rischi evitabili.

Nel caso dell’attività fisica, per esempio, lo sport non solo è consentito, ma è raccomandato. Altro mito è che l’asma passi con la crescita. Non è così: l’asma è una malattia cronica ed è fondamentale mantenerne il controllo nel tempo. Comune è anche pensare che in vacanza si possa sospendere la terapia. Si tratta di una pessima idea: l’asma non va in vacanza e anche durante i viaggi il bambino deve assumere i farmaci.

Lo stesso vale per la sospensione della terapia quando non ci sono i sintomi. È un errore: ciò può causare riacutizzazioni improvvise. Sul legame tra asma e allergie, si ricorda che è vero che molti casi di asma sono legati ad allergie, ma non tutti. Capire la causa specifica della patologia è essenziale per una sua gestione efficace.

È fondamentale promuovere una corretta conoscenza dell’asma per garantire ai bambini una vita serena e attiva.