CANBERRA – Secondo nuovi dati resi noti dal governo federale, e relativi al secondo trimestre dell’anno, solo il 40% dei fornitori di assistenza agli anziani in Australia ha rispettato gli obiettivi obbligatori relativi al numero di minuti di assistenza totale fornita ai residenti e al tempo dedicato all’assistenza da parte di medici infermieri.
I dati rivelano che solo il 23% dei fornitori di assistenza a scopo di lucro ha raggiunto entrambi gli obiettivi, rispetto al 44% dei fornitori senza scopo di lucro. Sebbene in media il settore abbia superato leggermente gli obiettivi prefissati, con 208 minuti di assistenza giornaliera per residente, rispetto ai 205 minuti previsti, le preoccupazioni per i livelli qualitativi dell’assistenza restano alte.
L’organizzazione Council on the Ageing (COTA), che difende i diritti degli anziani australiani, ha definito i risultati “allarmanti” e ha chiesto maggiori sforzi per garantire un’adeguata assistenza ai residenti delle strutture per anziani.
“Il fatto che troppe persone anziane non ricevano ancora i minuti di assistenza obbligatori è motivo di reale preoccupazione”, ha commentato Patricia Sparrow, amministratrice delegata di COTA, secondo cui i cittadini hanno diritto a ricevere cure di qualità adeguata: “Gli anziani hanno il diritto di aspettarsi che, se loro o un loro caro entrano in una struttura di assistenza, possano ricevere l’attenzione e l’assistenza di qualità che meritano. L’assistenza diretta di base non è un ‘optional’, è essenziale”.
Gli obiettivi per il numero di minuti di assistenza obbligatori sono stati introdotti a seguito delle raccomandazioni della Commissione reale sull’assistenza agli anziani e sono in vigore da ottobre. Tali obiettivi richiedono che i fornitori aumentino la media di assistenza garantita a 215 minuti per residente al giorno, inclusi 44 minuti eseguiti da infermieri registrati.
Sparrow ha espresso preoccupazione per il fatto che il tasso di conformità sia più basso tra i fornitori a scopo di lucro: “Non dovremmo avere una situazione in cui le case di cura per anziani fanno profitti con i finanziamenti governativi mentre non raggiungono i loro obiettivi di assistenza obbligatori”.
Questi ultimi dati emergono in concomitanza con un’inchiesta parlamentare che esaminerà le riforme proposte per il settore dell’assistenza agli anziani.