KIEV - L’attacco, condotto a oltre 4.300 chilometri dalla linea del fronte, ha segnato la prima incursione di questo tipo sul territorio russo.

Secondo un funzionario della sicurezza ucraina, citato da Reuters, 41 velivoli militari russi sarebbero stati colpiti in un'operazione complessa, battezzata “SpiderWeb”. Anche se le cifre non sono state verificate in modo indipendente, fonti militari hanno riferito che droni FPV (First-Person View) sono stati introdotti di nascosto in Russia, nascosti in contenitori mobili di legno installati su auto-articolati. Al momento opportuno, i tetti di queste strutture sono stati aperti a distanza, liberando i droni contro i velivoli.

L’attacco è  stato portato contro aeroporti militari nelle regioni russe di Murmansk, Irkutsk, Ivanovo, Ryazan e Amur. Il ministero della Difesa russo ha confermato incendi a Murmansk e Irkutsk, dove i droni sono stati lanciati nelle immediate vicinanze degli aeroporti, mentre negli altri tre siti tutti i droni sarebbero stati intercettati e abbattuti. Nessuna vittima è stata segnalata, e alcune persone coinvolte sarebbero già state arrestate.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha definito l’attacco “assolutamente brillante”, affermando che l’operazione, pianificata per oltre un anno e mezzo, ha causato perdite di rilievo. Secondo fonti ucraine, sarebbero stati colpiti bombardieri strategici Tu-95 e Tu-22M, danneggiando il 34% della flotta russa di lanciatori missilistici, diversa la valutazione di Mosca che ha reso noto che nella più pessimistica delle ipotesi solo il 5% della sua capacità di replica su bombardieri - anche nucleare - sarebbe rimasta danneggiata.

Contemporanamente, un ponte ferroviario nella regione russa di Bryansk è stato fatto saltare in aria, il convoglio in arrivo è deragliato sui detriti causando sette morti e almeno 70 feriti. Nessun gruppo ha ancora rivendicato l’azione terroristica.

Ieri (questa mattina in Australia), nonostante l'attacco, la delegazione russa è arrivata a Istanbul per i concordati colloqui su una eventuale tregua con la rappresentanza ucraina.