BEIRUT - Centinaia di membri di Hezbollah sono rimasti gravemente feriti nel sud del Libano e nella periferia sud di Beirut a causa dell’esplosione delle ricetrasmittenti utilizzate per comunicare. Lo hanno riferito fonti della sicurezza. Un’altra fonte ha sostenuto che si è trattato di una “violazione israeliana” delle comunicazioni. 

Secondo l’emittente tv saudita Al-Hadth, sono centinaia i feriti nel quartiere Dahiyeh di Beirut, roccaforte di Hezbollah. È stato lanciato un appello agli abitanti a recarsi negli ospedali per donare il sangue. I cercapersone che sono esplosi in Libano erano “dell’ultimo modello”, “acquistati da Hezbollah negli ultimi mesi”, dopo lo scoppio della guerra a Gaza. Lo riferisce la Reuters, citando tre fonti della sicurezza. 

Il ministero della Sanità libanese ha esortato la popolazione a stare lontani dai dispositivi di comunicazione wireless dopo che “un gran numero” di miliziani di Hezbollah è rimasto ferito nell’esplosione dei cercapersone utilizzati dal movimento filoiraniano per comunicare. Un attacco imputato a Israele, che avrebbe hackerato i dispositivi. 

Lo Shin Bet ha annunciato che è stato sventato un tentativo da parte di Hezbollah di assassinare un ex alto funzionario della sicurezza israeliana, utilizzando un ordigno esplosivo fatto esplodere a distanza. Secondo l’agenzia di intelligence, l’attentato sarebbe dovuto avvenire nei prossimi giorni tramite una mina antiuomo, che è stata scoperta, dotata di un sistema di detonazione remota che avrebbe permesso a Hezbollah di attivarla dal Libano.