MELBOURNE – Gli inquirenti, che in base ad articoli apparsi sulla stampa locale giovedì scorso, brancolavano nel buio nel buio in merito alle indagini sull’attacco incendiario di dicembre dello scorso anno, alla Adass Israel, di Melbourne, lo stesso giorno hanno effettuato il loro primo arresto in relazione al rogo.
I devoti che si trovavano all’interno del luogo di culto a Ripponlea, il 6 dicembre, hanno detto di aver notato un uomo mascherato attorno alle 4 del mattino, che appiccava l’incendio che si è propagato rapidamente, costringendoli a trovare una via di salvezza dal retro della sinagoga.
Le autorità hanno stretto le manette ai polsi dell’uomo di 20 anni di Williamstown, ritenuto coinvolto nel furto di un’auto utilizzata nell’attacco incendiario.
Precedentemente considerato un “comune furto d’auto” dagli inquirenti, il veicolo, una Volkswagen Golf berlina, è stata utilizzata anche nell’attacco incendiario al nightclub Lux a South Yarra, lo scorso novembre, e in una sparatoria a Bundoora, la stessa sera dell’attacco alla sinagoga.
L’uomo incriminato di vari reati è già comparso in tribunale per l’udienza preliminare e, dopo essere stato rimesso in libertà su cauzione condizionata, dovrà ricomparire davanti al magistrato il 3 ottobre prossimo.
L’incendio al nightclub e la sparatoria di Bundoora erano investigati dalla Polizia del Victoria e non avevano alcuna connotazione politica secondo gli inquirenti, mentre l’attacco alla sinagoga era considerato un crimine politico, e indagato dalla Squadra congiunta dell’antiterrorismo del Victoria.
Lo scorso maggio gli inquirenti dell’antiterrorismo avevano diffuso un filmato che mostrava tre persone uscire dalla Golf rubata, due dei quali hanno versato del liquido da due cisterne. Nell’ambito delle indagini è stata perquisita una residenza di Melton.