LIMA - Domenica scorsa, un tragico attacco ha scosso la capitale del Perù. Un autobus che trasportava i membri del gruppo musicale Armonía 10 è stato colpito da spari, provocando la morte di Paul Hambert Flores García, cantante del celebre gruppo di cumbia.  

L’incidente è avvenuto lungo la Vía del Evitamiento, nei pressi di El Agustino, quando persone a bordo di una motocicletta hanno aperto il fuoco contro il veicolo. Flores García, colpito dai proiettili, è stato successivamente trasportato in ospedale, dove è deceduto a causa delle ferite riportate. 

Il gruppo musicale ha annunciato con dolore la morte del suo componente, esprimendo il proprio sgomento sui social media: “Con tutto il dolore nei nostri cuori ci troviamo nella difficile posizione di comunicare la tragica scomparsa di Paul Hambert Flores García, affettuosamente conosciuto come Russo. L’attentato che abbiamo subito ha strappato la vita di uno di noi”, ha scritto Armonía 10. 

La orchestra aveva già ricevuto minacce da parte di estorsori, che chiedevano il pagamento di ingenti somme di denaro; tuttavia, le autorità non avevano garantito la protezione adeguata. 

Questo attacco mortale si inserisce in un contesto di crescente violenza in Perù, Paese che sta affrontando una seria crisi di sicurezza.  

Secondo le statistiche del Sistema informatico nazionale dei decessi (Sinadef), nel 2025 sono già stati registrati 325 omicidi, una media di quasi sei morti violente al giorno, violenza che sembra essere alimentata dalla crescente attività di gruppi di criminalità organizzata. 

Le indagini sull’attacco sono in corso, con il ministero degli Interni che ha disposto un ampio dispiegamento di forze di polizia per catturare i responsabili.  

Il governo ha deciso di dichiarare lo stato di emergenza nell’intera provincia di Lima e nella provincia costituzionale di Callao, per permettere il dispiegamento delle Forze Armate a supporto della Polizia Nazionale del Perù (Pnp).  

Gustavo Adrianzén, presidente del Consiglio dei Ministri, ha sottolineato la necessità di restare uniti contro il crimine organizzato, invitando tutti i peruviani a superare le proprie divergenze.  

Il contesto socio-economico che alimenta la violenza è strettamente legato alle disuguaglianze strutturali, in particolare tra le aree rurali e le zone più povere delle città. La carenza di infrastrutture educative, che colpisce soprattutto le regioni più svantaggiate, contribuisce a un circolo vizioso che alimenta le file dei cartelli dedicati del narcotraffico, che le controllano.  

Nonostante i tentativi del ministero dell’Istruzione di affrontare questa problematica, il divario nelle opportunità educative continua ad ampliarsi, con una parte significativa del budget 2024, che non è stato eseguito dai governi municipali. 

Per affrontare l’emergenza, il presidente ha anche annunciato un anticipo della riunione del Consiglio nazionale per la sicurezza civile (Conasc), prevista per il 28 marzo, che si terrà il 18 marzo alle 10 nel Palazzo del Governo. Durante questa riunione, saranno discusse azioni concrete per combattere il crimine organizzato, inclusa una riforma del sistema penitenziario. 

Lo stato di emergenza, che prevede l’adozione di misure straordinarie per garantire l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini, è uno strumento utilizzato dallo Stato per far fronte a situazioni critiche.  

In Perù, tale misura è al centro di un acceso dibattito, poiché viene spesso applicata in risposta all’escalation della criminalità o a minacce alla stabilità istituzionale del paese, ma in passato non ha mai ottenuto grandi risultati, e in alcuni casi ha posrtato all’aumento del crimine.