MOSCA - È arrivato a poche ora dall’attentato, avvenuto a Mosca nella serata di sabato, l’atteso discorso televisivo di Putin, durante il quale si è rivolto al popolo russo usando parole dure e preoccupanti contro i responsabili e insinuando, neanche troppo velatamente, un possibile coinvolgimento ucraino nell’attacco, nonostante l’immediata rivendicazione del’Isis.
Tramite la propria agenzia di stampa Amaq, lo Stato Islamico ha infatti confermato che l’attacco è stato compiuto da quattro dei suoi “combattenti”, di cui ha pubblicato anche le fotografie.
“L’attacco si inserisce nel contesto di una guerra furiosa tra lo Stato Islamico e i Paesi che combattono l’Islam”, ha fatto sapere Amaq, con apparente riferimento, tra l’altro, agli interventi militari russi in Siria e in Africa.
Il Cremlino ha riferito di aver arrestato fino adesso undici persone, compresi i quattro responsabili materiali della strage, che sono stati catturati a 350 chilometri dal confine ucraino mentre fuggivano in auto.
Questo particolare è stato usato dal presidente russo per indicare la responsabilità ucraina dell’attentato, parlando di “omicidio di massa” in cui le vittime sono state adulti e bambini, come negli attacchi compiuti “dai nazisti nei territori occupati” nella Seconda guerra mondiale.
Il sospetto che Kiev si nasconda dietro i fatti troverebbe fondamento, secondo il capo del Cremlino, nel fatto che i quattro uomini si volevano rifugiare in Ucraina grazie a “una finestra” preparata per loro oltre confine.
L’Fsb - il Servizio federale per la sicurezza della Federazione Russa – ha fatto sapere che i sospettati hanno cercato di fuggire verso il vicino confine con l’Ucraina, perché avrebbero avuto dei “contatti” nel Paese.
E la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, ha sottolineato che “negli ultimi anni il regime di Kiev ha condotto attività terroristiche attive e sistematiche contro i russi”, ricordando tra l’altro diversi “attentati contro personaggi pubblici e giornalisti”.
Una ricostruzione respinta con decisione dal governo di Kiev che l’ha bollata come “assolutamente insostenibile”, dichiarando che la versione dei servizi russi sarebbe “assurda”.
Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha condannato “i terribili attacchi a Mosca e il terrorismo in tutte le sue forme” e dalla Casa Bianca è arrivata anche la conferma che gli Stati Uniti avevano avvertito i russi all’inizio di marzo di un attacco terroristico che avrebbe potuto colpire “grandi raduni” a Mosca, tra cui concerti, come aveva scritto sul suo sito l’ambasciata americana.
La volontà di cooperare con la Russia nella lotta al terrorismo è stata sottolineata in conversazioni telefoniche avute con Putin dai leader di Bielorussia, Uzbekistan, Kazakhstan e Turchia.
L’attacco a Mosca “prova che le crisi regionali devono essere risolte pacificamente il più presto possibile”, ha sottolineato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, che recentemente ha confermato la sua disponibilità ad agire da mediatore nel conflitto ucraino.
Ma se la vicinanza verso il popolo russo è un sentimento ampiamente condiviso dalla comunità internazionale, lo è anche la preoccupazione che il Cremlino usi la situazione come una scusa per un’escalation nel conflitto con l’Ucraina, in un contesto che si è fatto sempre più teso nelle ultime settimane, come dimostrato anche dal vertice dell’Unione europea svoltosi a Bruxelles poche ore prima dell’attacco terroristico di Mosca.
L’allerta scattata dopo i fatti russi ha avuto un’eco anche in Italia, dove il Viminale ha disposto un aumento del livello di sicurezza per una serie di luoghi considerati sensibili, tra cui quelli di culto, in particolare le sinagoghe, le ambasciate e i luoghi di snodo come le stazioni.
Il ministero dell’Interno si prepara, nella giornata di oggi, a una riunione del Comitato nazionale per l’ordine pubblico per prendere ulteriori eventuali provvedimenti.
Ma i giorni scorsi hanno visto una recrudescenza della battaglia anche sul campo tra Russia e Ucraina, con pesantissime incursioni di missili e droni che hanno colpito molte infrastrutture energetiche ucraine, lasciando oltre un milione di persone al buio e provocando un nuovo allarme intorno alla centrale nucleare di Zaporizhizhia.
“I russi hanno colpito le linee elettriche che forniscono energia all’impianto e alla centrale idroelettrica, che ora è in condizioni critiche. Ciò pone nuovamente l’Europa sull’orlo del disastro nucleare ed ecologico”, ha commentato Vadym Halaychuk, il vice presidente della commissione del Parlamento ucraino per l’Integrazione nell’Ue.
La Russia vuole “diffondere paura e disperazione tra la popolazione civile dell’Ucraina. È terrorismo”, accusa.