Aggiungere pochi minuti di esercizio alla routine quotidiana, come salire le scale o andare in bicicletta o fare una corsa per brevi distanze, potrebbe contribuire a ridurre la pressione sanguigna: i miglioramenti si vedono con soli cinque minuti aggiuntivi di attività al giorno, secondo un nuovo studio.La ricerca ha coinvolto 14.761 volontari che indossavano dispositivi di monitoraggio dell’attività fisica come smartwatch. L’ipertensione, che indica livelli di pressione sanguigna costantemente elevati, colpisce 1,28 miliardi di adulti ed è una delle principali cause di morte prematura a livello globale. Può portare a ictus, infarto, insufficienza cardiaca, danni renali e molti altri problemi di salute, ed è spesso descritta come un “killer silenzioso” a causa della mancanza di sintomi evidenti. I ricercatori hanno suddiviso l’attività giornaliera in sei comportamenti: sonno, comportamento sedentario (ad esempio, stare seduti), camminata lenta (meno di 100 passi al minuto), camminata veloce (più di 100 passi al minuto), stare in piedi, esercizio più intenso (ad esempio, corsa, ciclismo o salire le scale). Hanno scoperto che sostituire un comportamento meno attivo con cinque minuti di esercizio può ridurre la pressione sistolica (Sbp, la cosiddetta “massima”) di 0,68 millimetri di mercurio (mmHg) e la pressione diastolica (Dbp, la “minima”) di 0,54 mmHg. A livello di popolazione, una riduzione di 2 mmHg della Sbp e di 1 mmHg della Dbp equivale a una riduzione di circa il 10% del rischio di malattie cardiovascolari. Questi miglioramenti clinicamente significativi possono essere ottenuti con solo 20 minuti di esercizio aggiuntivo al giorno per la massima e 10 minuti per la minima. I risultati suggeriscono che, per la maggior parte delle persone, l’esercizio fisico è fondamentale per ridurre la pressione sanguigna, rispetto a forme di movimento meno intense come la camminata. La buona notizia è che qualunque sia la capacità fisica di una persona, bastano pochi minuti di attività come salire le scale o una breve commissione in bicicletta per avere un effetto positivo sulla pressione sanguigna.

Basta poco sale per alzarla

Che il sale faccia male era noto. Ma ora, una meta-analisi condotta da un gruppo internazionale di ricercatori ha mostrato che anche piccole dosi di sodio al giorno possono far aumentare la pressione sanguigna. Il progetto, ed è questa la sua principale novità. ha applicato una nuova metodologia statistica, la cosiddetta one-stage meta-analysis, allo studio dell’effetto dell’assunzione di sale, e specificatamente di sodio, sui livelli di pressione arteriosa sia nei normotesi che negli ipertesi, consentendo l’evidenziazione di associazioni “non-lineari” a differenza di tutte le meta-analisi precedenti basate sull’analisi delle sole tendenze lineari o sul paragone tra categorie espositive elevate e ridotte, penalizzando in tal modo una descrizione compiuta di tale associazione. Le analisi precedenti pensavano (come tante analisi più in generale su altre problematiche) che la relazione tra un fattore (della dieta come in questo caso cioé il sodio o qualsiasi altro nutriente o farmaco o sostanza tossica) e un esito sanitario fosse direttamente interpretabile in un grafico con una linea retta. In natura le cose spesso non stanno così. Uno dei meriti dell’analisi che è stata utilizzata è la sua capacità di descrivere relazioni appunto “non-lineari” e ben più complesse di quelle lineari a linea retta, come le relazioni “con soglia”, a “U”, eccetera.

C’è un legame tra l’ipertensione e il tellurio

La probabilità di sviluppare pressione alta, nota come ipertensione, aumenta con livelli più elevati di tellurio, un contaminante trasferito dalle attività estrattive e produttive agli alimenti. Lo rivela uno studio. Un migliore monitoraggio dei livelli di tellurio in specifici alimenti potrebbe contribuire a ridurre l’ipertensione nella popolazione generale. I risultati dello studio sono significativi in quanto indicano che l’esposizione al tellurio può contribuire all’aumento della pressione sanguigna, un problema importante per la salute pubblica. I risultati indicano che la dieta è il fattore che contribuisce in modo più significativo all’aumento dei livelli di tellurio nelle urine, rispetto ad altri fattori legati allo stile di vita, come il fumo e la condizione lavorativa, e a fattori fisiologici, come l’età e il sesso. L’assunzione di cibo, un aspetto importante del nostro stile di vita, gioca un ruolo significativo nell’aumento delle concentrazioni di tellurio urinario. I cereali e i legumi sono scelte alimentari popolari. Questi alimenti sono ricchi di nutrienti essenziali, come carboidrati di alta qualità, vitamine e minerali, che sostengono la salute di una persona. Tuttavia, anche il tellurio, un metalloide raro, può essere presente in questi alimenti. Le attività estrattive e manifatturiere rilasciano polveri, ceneri e scorie che sono responsabili della presenza di tellurio nel terreno. In alcuni casi, può essere trasferito dal suolo alle piante coltivate, come cereali, carote e aglio. Di conseguenza, le persone sono esposte al tellurio attraverso il consumo di alimenti. Lo studio ha coinvolto 2.592 adulti e ha rivelato che livelli più elevati di tellurio nelle urine erano associati a un aumento della pressione sanguigna e a una maggiore incidenza di ipertensione. I risultati sono stati gli stessi sia nei topi che negli esseri umani. E’ stato somministrato tellurio ai topi in quantità equivalenti a quelle che gli esseri umani potrebbero incontrare quotidianamente ed è stato osservato un aumento della pressione sanguigna. Quando è stata interrotta l’esposizione, sia la pressione sanguigna che i livelli di tellurio nelle urine sono diminuiti. Questi risultati forniscono un legame diretto tra l’esposizione al tellurio e l’aumento della pressione sanguigna, confermando i risultati ottenuti negli esseri umani. Il gruppo di ricerca ha anche studiato gli alimenti che aumentano i livelli di tellurio nelle urine e hanno scoperto che il consumo di cereali e legumi causava alti livelli di tellurio, ma ulteriori test non hanno stabilito un legame diretto con gli alti tassi di pressione sanguigna. E’ stato scoperto che, nonostante l’aumento dei livelli di tellurio nelle urine, l’assunzione di cereali e legumi non aumenta direttamente il rischio di ipertensione. I cereali e i legumi possono contenere molti nutrienti diversi che possono attenuare il rischio di ipertensione nonostante gli alti livelli di tellurio. Tuttavia, considerando che una maggiore esposizione al tellurio è un fattore di rischio latente per l’ipertensione e che gli alimenti contribuiscono a questa associazione, un monitoraggio attento e continuo dei livelli di tellurio nei singoli alimenti può essere fondamentale.