Un cielo limpido e un’aria di festa hanno fatto da cornice a una giornata indimenticabile per la comunità italo-australiana riunitasi presso la chiesa di San Giuseppe, a Rozelle, per celebrare il 57esimo anniversario della Festa di San Giuseppe.

Un appuntamento che, dal lontano 1968, è diventato simbolo di fede, identità e memoria collettiva per i discendenti di Spadafora – piccolo Comune siciliano in provincia di  Messina – emigrati a Sydney negli anni ‘60.

“Questa non è solo una festa religiosa, è un atto d’amore verso le nostre radici. Ogni anno ci riuniamo per onorare San Giuseppe, ma anche per ricordare chi siamo e da dove veniamo – ha affermato commosso Vince Squadrito, presidente del comitato di San Giuseppe di Spadafora –. È un legame che ci unisce da generazioni e che speriamo continui ancora a lungo”.

In effetti il sodalizio vanta una storia piuttosto lunga. Tutto ebbe inizio nel 1967, quando un gruppo di amici originari di Spadafora decise di dare nuova vita alla tradizione del loro paese natale, fondando il comitato dedicato a San Giuseppe.

Dopo aver raccolto donazioni tra le comunità italiane di Sydney e Wollongong, fu commissionata una statua del santo in Italia. Una lettera firmata da Carmela La Macchia, che quest’anno compie 100 anni, arrivò fino a papa Paolo VI per chiedere l’autorizzazione ufficiale. L’approvazione papale arrivò, e con essa una statua in legno di San Giuseppe con il Bambino, salpata dall’Italia a bordo di una nave del Lloyd Triestino.

La statua, restaurata con cura da Giuseppe “Peppino” Squadrito, fu benedetta nella Cattedrale di St Mary’s dall’allora Cardinale Gilroy.

Dal 1968 al 1977 dimorò presso la chiesa di Surry Hills, poi si spostò a Leichhardt, e infine, nel 2007, trovò la sua casa attuale a Rozelle, grazie all’intervento di padre Joe Camilleri e al sostegno della comunità parrocchiale, con un ringraziamento speciale a Bryan Fitzpatrick, da sempre custode attento della statua.

Ogni anno, la domenica successiva al 19 marzo, la comunità si ritrova per una Messa solenne seguita dalla tradizionale processione, in cui la statua viene portata in spalla tra preghiere, canti e musica.

Nei gloriosi anni ‘70 e ‘80, la festa raggiunse dimensioni da grande festival popolare, attirando migliaia di persone al parco vicino all’APIA Club, con concerti, bancarelle e fuochi d’artificio.

Celebrità come John Farnham e Colleen Hewitt calcavano il palco, e il presentatore Pino Bosi animava il festival con il suo carisma. “Erano anni incredibili. Ma anche oggi, seppur in forma più raccolta, la forza della nostra comunità è intatta – ha aggiunto il presidente Squadrito –. Dopo il 2014, anno in cui per motivi di salute dei nostri anziani non si è tenuta la celebrazione, ho preso il testimone da mio padre Gaetano e abbiamo riportato San Giuseppe al centro della nostra vita comunitaria”.

L’edizione di quest’anno ha segnato anche il 18esimo anniversario della festa a Rozelle.

Tra i presenti, volti noti della comunità locale, membri delle parrocchie di Balmain e Rozelle e tante famiglie, unite dal desiderio di tramandare questa tradizione ai più giovani.

Un grazie sentito è andato a padre Richard Waddell, Lorraine Thomy, Doug Marshall e Peter Tangney per il loro supporto instancabile.

“Padre Adriano Pittarello ha condotto la Messa in modo impeccabile, come sempre siamo profondamente grati per l’accoglienza e l’amicizia della parrocchia di Rozelle. È anche grazie a loro se possiamo continuare a celebrare San Giuseppe con dignità e devozione”, ha raccontato il presidente dell’associazione grato dell’ospitalità riservatagli anche durante il rinfresco che ha rifocillato i fedeli al termine della funzione.

E come se questa ricorrenza non fosse già speciale, un altro evento emozionante è stato festeggiato: Carmela La Macchia, la donna che scrisse la storica lettera all’origine di tutto, come detto ha compiuto 100 anni martedì scorso. Un secolo di vita e un’eredità spirituale che continua a vivere nelle strade di questa città multiculturale, ma attenta alle tradizioni.

Ci auguriamo che tante altre associazioni raggiungano traguardi di questo tipo nella nostra comunità.