CANBERRA - L’intesa, siglata dal vice primo ministro Richard Marles e dal segretario britannico alla Difesa John Healey, è stata descritta come un passo importante per consolidare la terza fase di AUKUS, che prevede il trasferimento di tecnologie britanniche all’Australia con il beneplacito degli Stati Uniti.
Il momento della firma coincide anche con una revisione del patto AUKUS avviata dagli Stati Uniti, sotto la presidenza Trump, per verificare se l’accordo soddisfi i criteri dell’agenda trumpiana “America First”.
Tuttavia, sia Marles che Healey si sono detti fiduciosi nel continuo impegno statunitense, mentre il ministro del Commercio Don Farrell ha negato che il cosiddetto “trattato di Geelong” possa creare frizioni con Washington.
Secondo Jennifer Parker, esperta di sicurezza marittima ed ex ufficiale della Marina militare australiana, i timori sono esagerati: l’accordo bilaterale è frutto di nove mesi di negoziati e il suo annuncio potrebbe contribuire a stabilizzare le discussioni intorno all’AUKUS. Il trattato prevede anche un investimento australiano di 5 miliardi di dollari nell’industria britannica per lo sviluppo di reattori nucleari.
La firma è avvenuta in concomitanza con l’esercitazione Talisman Sabre a Darwin, che coinvolge oltre 35mila militari di 19 nazioni. I ministri hanno anche visitato la HMS Prince of Wales, prima portaerei britannica ad arrivare in Australia dal 1997.
Healey ha sottolineato l’importanza della cooperazione militare per affrontare le crescenti minacce globali, ribadendo che “esercitarsi insieme significa dissuadere meglio”.