CANBERRA - Il governo australiano ha chiesto a Israele di “preservare tutte le analisi sull’uccisione di sette operatori umanitari a Gaza” e ha nominato un consulente indipendente per seguire da vicino l’indagine ufficiale. Inoltre, ha dichiarato che le informazioni fornite da Israele sulla vicenda dell’uccisione degli operatori del World Central Kitchen, nella quale ha perso la vita anche la cittadina australiana Zomi Frankcom, e il licenziamento di due ufficiali in relazione al raid aereo che il governo di Tel Aviv ha riconosciuto essere in violazione delle regole di ingaggio delle fore della difesa israeliane, “non hanno ancora soddisfatto le nostre aspettative”.

Il nuovo consulente indipendente è l’ex Capo di Stato maggiore della Difesa australiana, Mark Brinskin.

Il ministro degli Esteri Penny Wong ha detto che Biskin è “eminentemente qualificato” per fornire consiglio al governo australiano sull’adeguatezza e la correttezza delle misure prese da Israele. 

“L’Australia ha detto con estrema chiarezza al governo israeliano quali sono le aspettative in relazione all’uccisione di Zomi e i suoi colleghi, e siamo fiduciosi che l’impegno del generale Biskin contribuirà a verificare che le indagini siano condotte in maniera conforme alle nostre aspettative e a risalire ai responsabili del raid aereo”, ha detto la senatrice Wong.

Il vice primo ministro Richard Marles e Wong hanno mandato messaggi alle loro controparti israeliane nei quali si sostiene che l’Australia richiede che i responsabili delle uccisioni siano chiamati a risponderne, che le evidenze siano preservate e che siano presi provvedimenti, se “il personale delle Forze di Difesa non ha agito secondo la legge o i protocolli militari israeliani”. 

Si chiede, inoltre, che siano introdotti con urgenza adeguamenti alle pratiche di targeting, se è provato che siano state un fattore nell’attacco con droni su tre veicoli della World Central Kitchen.

 "Siamo inoltre allarmati da commenti iniziali, secondo cui questo è stato un incidente e che tali incidenti accadono in guerra. Queste reazioni suggeriscono che la gravità delle morte di sette operatori umanitari debba ancora essere considerata dal governo di Israele”.

Il primo ministro Anthony Albanese, che ha avuto una conversazione telefonica con l’omologo israeliano Benjamin Netanyahu, ha detto di attendersi la piena cooperazione del governo di Tel Aviv: “Esigiamo che il generale Biskin abbia pieno accesso a tutte le informazioni disponibili sull’attacco ai tre veicoli con chiari contrassegni che li identificavano come si assistenza umanitaria per la popolazione civile di Gaza, non una volta e non due ma bensì tre, uccidendo tutti coloro che si trovavano a bordo, e ciò è assolutamente inaccettabile”.

Albanese ha detto che il governo attenderà il rapporto del generale Biskin prima di decidere se saranno necessarie nuove misure o sanzioni.

Il governo che aveva ventilato la nomina del consulente indipendente sull’incidente ha espresso allarme all’apparente incapacità del governo israeliano di cogliere la gravità della situazione.

Il portavoce dell’Opposizione agli Interni, James Paterson ha accolto con favore la nomina del generale al ruolo di consulenza: “E’ un leader militare di grande esperienza che gode del rispetto della Difesa, ed è la persona giusta per quel ruolo”, ha detto.