CANBERRA – L'Australia ha migliorato la sua posizione nella graduatoria dei Paesi più influenti in Asia, secondo un nuovo rapporto pubblicato dal Lowy Institute, grazie soprattutto al declino dell'influenza della Russia nella regione. Il "2024 Asia Power Index" del Lowy Institute ha posizionato l'Australia al quinto posto, un progresso rispetto al sesto posto dell'anno scorso. Il rapporto evidenzia che gli Stati Uniti rimangono la potenza dominante in Asia, seguiti da Cina, India, Giappone e Australia.

"Questo miglioramento in classifica è più una conseguenza del declino della Russia dal 2018 piuttosto che di un'ascesa dell'Australia," si legge nel rapporto, che ha segnalato anzi una diminuzione della posizione dell'Australia nei settori della resilienza e delle risorse future, controbilanciata da progressi dell’influenza australiana dal punto di vista diplomatico, culturale e delle relazioni economiche.

Tra i 27 Paesi valutati nel rapporto, l'Australia si è classificata seconda per quanto riguarda le reti di difesa, dimostrando un forte impegno in materia di sicurezza e cooperazione militare nella regione. Tuttavia, in termini di influenza diplomatica nello scacchiere asiatico nel suo complesso, l'Australia è stata superata da Indonesia e Corea del Sud. Il rapporto osserva inoltre che l’effetto positivo derivante dal cambio di governo australiano nel 2023 si è attenuato nel 2024.

Gli esperti che hanno redatto la graduatoria hanno mostrato meno entusiasmo per la leadership del primo ministro Anthony Albanese a livello regionale e l'Australia è risultata meno attiva negli incontri con le controparti diplomatiche rispetto all’iniziale fase di coinvolgimento regionale dopo l’insediamento del governo laburista nel 2022.

Il rapporto ha evidenziato anche che, mentre gli Stati Uniti restano la nazione più potente nella regione, la Cina ha raggiunto per la prima volta il primo posto nella classifica della presenza militare. Nonostante ciò, il divario complessivo tra Stati Uniti e Cina è il più ampio mai registrato da quando i rapporti annuali hanno avuto inizio nel 2018. "La potenza della Cina non è né in crescita né in declino. Si sta stabilizzando a un livello inferiore a quello degli Stati Uniti, ma ancora ben al di sopra di qualsiasi concorrente asiatico," spiega il rapporto.

Il Lowy Institute ha anche rilevato che l'India ha superato il Giappone, diventando la terza nazione più potente in Asia, grazie a una forte crescita economica post-pandemia COVID-19. L'India è stata guidata dalla ricca disponibilità di risorse e da un'influenza diplomatica in espansione, anche se le sue relazioni economiche rimangono un punto debole. "Nuova Delhi ha ancora una capacità limitata di proiettare potere e influenza a est dello Stretto di Malacca," afferma il rapporto. Tuttavia, il Lowy Institute suggerisce che l'India ha ancora ampio potenziale per crescere come potenza maggiore nella regione asiatica.

In generale, l’analisi del Lowy Institute ha evidenziato che in Asia rimanga una “situazione bipolare", dominata dalle due superpotenze globali, Stati Uniti e Cina, che si posizionano ai primi posti con un ampio margine. Gli Stati Uniti mantengono un vantaggio su sei degli otto indicatori principali utilizzati per misurare la potenza e influenza di un paese, ma il suo predominio militare si sta progressivamente erodendo. Per la prima volta, gli esperti hanno giudicato che la Cina è "meglio in grado di dispiegare rapidamente e sostenere una forza militare in caso di conflitto interstatale in Asia," evidenziando l’aumento della sua capacità militare nella regione.