CANBERRA - Il governo guidato da James Marape ha approvato il Pukpuk treaty, accordo di difesa reciproca con l’Australia, che sarà firmato a breve e che vincolerà i due Paesi a sostenersi militarmente in caso di attacco esterno.
Un portavoce del governo australiano ha definito l’intesa una pietra miliare, sottolineando che si tratta della prima nuova alleanza formale in oltre settant’anni e soltanto la terza nella storia di Canberra, dopo quelle con Stati Uniti e Nuova Zelanda. L’accordo permetterà anche il reclutamento incrociato di personale militare, rafforzando la cooperazione militare già consolidata tra le due nazioni.
L’iter non è stato semplice. Il trattato era atteso lo scorso mese, durante la visita del primo ministro Anthony Albanese a Port Moresby, ma la firma era stata rinviata dopo che il consiglio dei ministri di PNG non era riuscito a raggiungere il quorum. Alla fine era stato pubblicato solo un comunicato congiunto. Ora, dopo l’approvazione ufficiale, il primo ministro Marape si prepara ad annunciare pubblicamente la svolta.
Non mancano tuttavia le voci critiche. Jerry Singirok, ex comandante delle forze armate della PNG, ha lanciato un avvertimento: “È noto che l’Australia considera la Cina una minaccia, ma la Cina non è il nemico della Papua Nuova Guinea. Entrare in un simile accordo senza comprenderne le implicazioni a lungo termine sulla nostra costituzione è un disastro”. Le sue parole riflettono i timori di chi teme che il trattato possa trascinare il Paese in rivalità geopolitiche che non lo riguardano direttamente, esponendolo a tensioni regionali.
L’approvazione del Pukpuk treaty arriva dopo un altro rallentamento della diplomazia australiana nel Pacifico. Solo pochi giorni prima, Albanese non era riuscito a concludere l’accordo Nakamal con Vanuatu, che prevede 500 milioni di dollari di investimenti in dieci anni per sostenere progetti di sviluppo, sicurezza e contrasto al cambiamento climatico. Secondo il ministro della Difesa Richard Marles, si tratta di un’intesa complessa ma ancora alla portata: “C’è molta buona volontà da entrambe le parti, servirà tempo ma sono fiducioso che sarà firmata”.
Con il Pukpuk treaty, l’Australia consolida la sua posizione di garante della sicurezza nel Pacifico, in un contesto in cui la competizione con la Cina per l’influenza regionale si fa sempre più accesa. Per la Papua Nuova Guinea, l’alleanza rappresenta un passo storico, ma anche una scelta che rischia di dividere l’opinione pubblica e sollevare interrogativi sul prezzo politico e strategico di un legame così vincolante.