VIENNA - Il cancelliere austriaco Karl Nehammer ha giurato nelle mani del presidente Alexander Van der Bellen con la formula di rito.
Il diciassettesimo cancelliere dal dopoguerra guiderà il governo di Oevp e Verdi, dopo le dimissioni di Alexander Schallenberg. Il suo predecessore ha fatto un passo indietro per consentire a Nehammer di svolgere il doppio ruolo di cancelliere e leader Oevp, dopo l’addio alla politica di Sebastian Kurz.

Schallenberg torna così a ricoprire il ruolo di ministro degli Esteri. Con Nehammer e Schallenberg hanno giurato anche alcuni ministri e sottosegretari Oevp, che entrano nell’esecutivo con il rimpasto.  Nehammer assume la guida del governo e del Partito popolare in un momento assai delicato.

Questo non solo perché l’Austria è travolta dalla quarta ondata della pandemia, come pochi altri in Europa, ma anche perché dovrà traghettare la Oevp fuori dalla crisi verso le prossime elezioni.   Il partito, prima forza nel Nationalrat, il Parlamento austriaco, ha indicato all’unanimità il 49enne Nehammer come nuovo capo del governo dopo le dimissioni di Alexander Schallenberg.

L’annuncio di Sebastian Kurz di abbandonare la scena politica ha provocato un vero e proprio terremoto politico in Austria. Dopo Schallenberg ha infatti gettato la spugna anche il ministro delle Finanze, Gernot Bluemel, fedelissimo di Kurz e da tempo coinvolto in un’inchiesta sulle nomine di Casinos Austria. Nehammer è uno dei pochi esponenti della squadra dell’ex golden boy della politica austriaca rimasto senza ombre.

Nelle centinaia di migliaia di messaggi al vaglio della Procura anticorruzione, che indaga contro Kurz per sondaggi pilotati a suo favore e pagati - almeno in parte - con soldi pubblici, non viene mai fatto il suo nome.  Nehammer è un soldato di partito, ma anche un vero soldato.

Prima di diventare consulente di comunicazione, è stato ufficiale del Bundesheer. La sua retorica chiara, anche se a tratti un po’ rigida, si abbina benissimo al suo passato militare. Considerato un falco, come ministro degli Interni si è dimostrato irremovibile sulla questione dei migranti.