VIENNA - Tornano a Vienna le “manifestazioni del giovedì” contro la coalizione blu-nera formata dai Popolari della OeVP (Partito Popolare Austriaco) e dalla destra della FPOe, che da ieri hanno iniziato i colloqui per formare un nuovo governo in Austria.
Sono stati circa duemila i manifestanti che, nel tardo pomeriggio di giovedì, si sono radunati sulla Heldenplatz e sulla Ballhausplatz di Vienna, piazze che si trovano nei pressi dell’Hofburg, sede della presidenza della Repubblica d’Austria, per protestare contro quella che potrebbe essere la nuova coalizione di governo.
Due giorni fa il presidente federale Alexander Van der Bellen ha incaricato il leader della destra Herbert Kickl (FPOe) di aprire un negoziato con l’OeVP, al fine di formare una coalizione di governo. I due partiti ieri hanno iniziato le trattative.
I manifestanti hanno sventolato bandiere ed esposto cartelli con la scritta Nazis Raus aus dem Parlament (Nazisti fuori dal Parlamento), al grido di: “Lunga vita alla solidarietà internazionale”.
La tradizione delle “manifestazioni del giovedì” risale all’inizio del 2000, quando ogni giovedì i dimostranti si ritrovavano in piazza contro il governo blu-nero guidato dall’allora cancelliere Wolfgang Schuessel.
La possibile riedizione della vecchia intesa di governo non piace a tutti anche nel Partito Popolare. Il ministro dell’Istruzione Martin Polaschek (OeVP) ha fatto sapere che al termine del suo mandato abbandonerà la politica. Polaschek aveva già escluso un incarico ministeriale in una coalizione con l’FPO (Partito della Libertà). Nel dicembre 2021, Polaschek era succeduto nell’incarico di ministro a Heinz Fassmann.