BUENOS AIRES – Prosegue il processo per la morte di Liam Payne, ex cantante degli One Direction, avvenuta il 16 ottobre 2024 dopo essere caduto dal terzo piano dell’hotel Casa Sur, nel quartiere di Palermo a Buenos Aires.  

Payne, che aveva 31 anni, era uno dei nomi più conosciuti del pop nel Regno Unito, dopo aver partecipato al programma televisivo The X Factor e aver raggiunto fama mondiale con la band One Direction, attorno al 2010. 

Una nuova udienza è stata tenuta nella Sala VI della Camera nazionale criminale e correzionale della capitale argentina, dove sono stati esaminati gli argomenti relativi agli appelli della difesa contro i capi di accusa e le misure cautelari.   

Le persone coinvolte nel caso sono l’imprenditore Rogelio Nores, noto come “Roger”, la direttrice dell’hotel Gilda Martín e un dipendente, Esteban Grassi, tutti accusati di “omicidio colposo”, più due dipendenti di Casa Sur, Braian Paiz ed Ezequiel Pereyra, accusati di aver venduto la droga al cantante.  

Paiz, cameriere dell’hotel, è attualmente detenuto a causa di alcune conversazioni avute con il cantante. Nei messaggi, Payne chiede esplicitamente della cocaina la notte del 14 ottobre e la mattina successiva. In uno di questi scambi, il cantante è disposto a pagare il doppio del prezzo per la droga, ma Paiz risponde dicendo che la sua intenzione era di regalarla.    

Pereyra, un altro dipendente dell’hotel, è accusato di aver fornito cocaina a Payne il 15 e 16 ottobre. Secondo l’inchiesta, per queste consegne, Pereyra avrebbe ricevuto 100 dollari. I messaggi scambiati con Payne proverebbero l’acquisto, che è stato registrato anche in video, il che rende la posizione di Pereyra ancora più complicata. 

Rogelio Nores, segnalato come l’agente locale del cantante, è accusato di “omicidio colposo” (ma attualmente è a piede libero) ed è difeso dall’avvocato Rafael Cúneo Libarona, fratello del ministro della Giustizia.

Nei confronti di Nores è stato disposto un sequestro di 50 milioni di pesos e gli è stato imposto il divieto di lasciare il Paese. Il suo avvocato ha dichiarato che non vi è prova che Nores fosse il rappresentante di Liam Payne e che non aveva la responsabilità di garantire la sua sicurezza. Inoltre, ha aperto una causa per diffamazione contro il padre del giovane. 

La situazione di Gilda Martín e Esteban Grassi è particolarmente complessa. Entrambi sono accusati di aver agito in modo negligente durante la crisi Payne, rimandondolo solo dentro la sua stanza d’albergo, senza chiamare un medico, come avrebbe richiesto lo stato del giovane. 

L’autopsia ha confermato che Payne è morto per politraumatismi ed emorragie interne ed esterne. I test tossicologici effettuati su campioni di urina, sangue e umore vitreo hanno rivelato la presenza di alcol, cocaina e un antidepressivo. I periti hanno escluso l’ipotesi di autolesionismo o di un intervento di terzi nella morte, confermando che Payne non fosse lucido al momento della caduta.