SYDNEY - Si stima che circa 10mila abitazioni siano state colpite dalle inondazioni nelle regioni dell’Hunter e della Mid-North Coast, dove in pochi giorni è caduta la quantità di pioggia normalmente attesa in un mese.
Ieri sera, circa 32mila residenti in 14 centri risultavano ancora isolati. I soccorritori hanno effettuato oltre 770 salvataggi, mentre il totale delle persone che hanno perso la vita nelle acque montanti è salito a cinque.
Oggi, sessanta scuole restano chiuse, insieme a 173 servizi per l’infanzia e sette campus del TAFE NSW. Sono stati messi a disposizione strumenti per l’apprendimento da casa.
I soccorsi operano in condizioni difficili: due persone e i loro cani sono stati raggiunti solo dopo una traversata in barca di due ore, dopo essere rimasti bloccati per tre giorni in una fattoria remota vicino a Kempsey.
Più a sud, a Port Macquarie, il sindaco Adam Roberts ha espresso “cauto ottimismo” per il miglioramento delle condizioni, anche se l’impatto reale su abitazioni e attività commerciali è ancora incerto.
Le autorità chiedono ai residenti di attendere istruzioni dai Servizi d’Emergenza prima di rientrare nelle abitazioni. Intanto, sono giunti rinforzi da altri stati e dalla Nuova Zelanda in appoggio alle squadre locali ormai esauste.
Secondo il Bureau of Meteorology, una nuova perturbazione con venti fino a 80 km/h potrebbe ostacolare i soccorsi.
Da domani, il governo Minns aprirà centri di assistenza nelle aree colpite, mentre da oggi si sono attivati i primi sussidi per la ripresa.