MELBOURNE - Homes Victoria ha ammesso che, su 408 famiglie già trasferite da tre torri a North Melbourne e Flemington, 72 sono state sistemate in abitazioni acquistate o affittate dal governo nel mercato privato, sollevando dubbi sull’impatto della strategia sul già fragile mercato immobiliare.
Il vice amministratore delegato di Homes Victoria, Dannii de Kretser, ha giustificato la scelta affermando che l’acquisto di abitazioni private avviene solo in casi particolari, soprattutto per soddisfare esigenze legate a disabilità.
Il piano, annunciato nel 2023 dall’ex premier Daniel Andrews, prevede la sostituzione delle torri, vecchie di oltre 50 anni, con edifici a densità più elevata che mescolano alloggi sociali e privati. Il governo sostiene che le strutture non soddisfano più gli standard moderni di sicurezza e vivibilità.
Ma non tutti concordano. L’architetto Richard Cameron, uno dei progettisti originali delle torri, ha contestato con fermezza la scelta del governo, sostenendo che ristrutturare anziché demolire farebbe risparmiare centinaia di milioni di dollari. Cameron ha presentato un’analisi secondo cui la riqualificazione delle due torri vuote di Carlton costerebbe un quinto della nuova costruzione. Anche l’organizzazione no-profit OFFICE ha stimato che la ristrutturazione costerebbe 364 milioni di dollari in meno rispetto al progetto attuale.
Nonostante le voci contrarie, il ministro statale per l’Edilizia abitativa sociale Harriet Shing ha escluso il l’ipotesi di un recupero, sostenendo che non aumenterebbe l’offerta abitativa e richiederebbe comunque il trasferimento forzato di tutti i residenti. Le autorità hanno inoltre rifiutato di rendere pubblico uno studio costi-benefici, invocando il privilegio esecutivo, alimentando ulteriore sospetto e malcontento.