MELBOURNE - L’allevamento di bachi da seta è stato per secoli un’attività secondaria importante per il sostentamento dei contadini della Penisola, in particolare tra Lombardia, Marche e Veneto. E proprio dalla provincia di Padova è originaria la famiglia di Taylor Battistella, studente universitario che nove anni fa si è appassionato ai bachi da seta. Galeotta fu una lezione di giapponese all’ultimo anno delle elementari, quando l’allora giovanissimo Taylor rimase affascinato dalla metamorfosi dei bachi, osservata in un documentario. Anche il padre Julian, da piccolo, si era occupato dei curiosi bombyx mori che allevava con la madre a Castlemaine, procurando le foglie di gelso di cui sono ghiotti. 

Fu così che Taylor decise di provare ad allevarne alcuni. Per prima cosa trovò un albero di gelso vicino a casa (l’esemplare vicino alla biblioteca di Malvern, cresciuto da una talea piantata in Inghilterra nientemeno che dal drammaturgo Bernard Shaw) con cui sfamare le larve. A ciclo concluso, le falene deposero molte più uova di quante Battistella potesse regalarne ad amici e conoscenti (una falena femmina può deporre centinaia di uova a fine ciclo). Cominciò quindi a venderle, notando un certo interesse. Il suo fiuto per gli affari e un innato spirito imprenditoriale portarono alla creazione di ‘Everything Silkworms’, un’attività di vendita online di uova di bachi da seta, mangime e risorse didattiche. Sono infatti molte le scuole che acquistano kit per progetti da fare in classe, a ogni livello. I bachi sono creature affascinanti da osservare per scopi didattici a qualsiasi età (dall’asilo all’università): nel corso della loro vita, si trasformano più volte (da larve a crisalidi a falene) e le loro dimensioni si moltiplicano di 10mila volte. “Come se una persona arrivasse a essere grande come l’MCG”, spiega Taylor. 

I fatti curiosi non finiscono qui: le larve sono fonte di proteine e vengono consumate dall’uomo in diverse parti dell’Asia orientale. Il bozzolo che costruiscono è un unico filo di seta lunghissimo e molto resistente, in grado di fermare persino dei proiettili. La seta avrebbe persino potuto scongiurare lo scoppio della Prima guerra mondiale: si dice infatti che l’arciduca Francesco Ferdinando fosse solito indossare una veste in seta sotto gli abiti ma dimenticò di metterla proprio il giorno in cui venne assassinato a Sarajevo. 

La seta è infatti una delle fibre naturali più resistenti al mondo, usata per molteplici scopi commerciali (per la realizzazione di paracadute e pneumatici), medici e cosmetici. Battistella, rientrato da poco in Australia dopo un periodo di 15 mesi in Italia, sta già lavorando alla sua prossima impresa commerciale che prevede l’uso della seta in prodotti per la pelle e una collaborazione con un’azienda veneta. L’attenzione per ‘Everything Silkworms’ comunque continua: grazie a quello che è iniziato come un hobby, il giovane ha oggi una conoscenza approfondita della bachicoltura, un settore che, secondo lui, ha possibilità di espansione in Australia. 

La falena appena uscita dal bozzolo di seta. (Foto: Everything Silkworms)

I consigli per chi volesse invece cimentarsi con i bachi da seta a livello amatoriale, Battistella non nasconde che ci siano diverse sfide ma altrettante soluzioni alternative. Se diventasse troppo difficile trovare dei gelsi (meglio la varietà bianca, Morus alba, ma possono andare bene anche foglie di Morus nigra, o gelso nero) si può acquistare del mangime. 

Bisogna fare attenzione alla temperatura, che deve essere superiore ai 20 gradi: lo sviluppo dei bachi segue il ciclo dei gelsi, alberi caducifogli che rimettono le foglie a primavera. Idealmente, si possono ordinare le uova a partire da settembre, dopo il periodo dormiente dell’inverno, che può essere replicato tenendo le uova in frigo.

Una volta schiuse e comparse le larve, si consiglia di mantenere un buon livello di igiene e di maneggiare le larve con molta delicatezza, per evitare di ferirle. Non resta altro che osservare la graduale metamorfosi nel corso delle settimane (la durata dei vari stadi dipende dalle condizioni di crescita dei bachi)!