L’impronta profonda lasciata dalla diaspora italiana nel Victoria si coglie non soltanto nei simboli più noti – i grattacieli di Melbourne, l’aroma di caffè che invade i vicoli della città, i ristoranti e le boutique di moda, o i quartieri diventati vere e proprie Little Italy – ma anche nei luoghi meno centrali, dove si percepisce l’eredità silenziosa dei primi migranti. È il caso di Ballarat, dove la calorosità, la dedizione al lavoro, la cura per la qualità e l’attenzione al cliente – tratti distintivi del ‘fare all’italiana’ – si sono intrecciati per decenni con la vita quotidiana della comunità locale, lasciando un segno indelebile nella storia della città.
Questa testimoninza di integrazione e successo trova oggi un luogo simbolico nella ‘Cincotta Lane’, il piccolo vicolo appena ribattezzato dal Comune di Ballarat in onore di due figure indimenticabili della comunità italo-australiana: i fruttivendoli Joe e John Cincotta.
Per oltre mezzo secolo, la loro bottega di frutta e verdura in Mair Street è stata un punto d’incontro, un presidio di fiducia e un luogo dove l’italianità si è amalgamata all’identità della città, contribuendo a rimodellarla con continuità e dedizione.
A raccontare la storia della famiglia Cincotta è Laurence Castellani, uno dei due figli di Maria, sorella di Joe e John. “Sono cresciuto tra le mura del negozio e il brusio dei clienti affezionati. Per me, dedicare un vicolo alla memoria dei miei zii significa ricordare a tutti noi il loro modello di lavoro e di umanità”. È questo spirito familiare, intessuto di umiltà e tenacia, che ha guidato l’iniziativa e che oggi viene consacrato pubblicamente, dando un nome a un luogo che per decenni è stato vissuto, frequentato e amato da molti.
La vicenda dei Cincotta comincia molto prima del cartello commemorativo. Siamo agli inizi Novecento, quando la crisi della fillossera (un insetto che devasta i vigneti) colpisce il Sud Italia e le Isole Eolie, e molti si trovano costretti a emigrare. In quell’epoca di incertezza, la famiglia Cincotta lascia Salina, portando con sé l’unico bene che nessuna crisi poteva scalfire: la profonda conoscenza agricola e il desiderio di costruire un futuro migliore. Prima a Brooklyn, poi a Melbourne, infine a Ballarat, dove nel 1922 il cugino Erman apre il negozio che avrebbe segnato il destino di due generazioni.
Negli anni Cinquanta l’attività diviene un riferimento imprescindibile. Giuseppe ‘Joe’ Cincotta, con la sua empatia naturale, riesce a conquistare la clientela locale, scegliendo ogni prodotto con estrema cura, come fosse destinato alla propria tavola.
Il fratello Giovanni (John), invece, intuisce il potenziale di un’offerta più ampia e raffinata: amplia il negozio con specialità italiane, pollame e fiori freschi, trasformando quel piccolo spazio al 209 di Mair Street in un crocevia di acquisti.
Indispensabile anche il contributo delle loro mogli – Anna e Ada – sorelle e colonne portanti della famiglia. “Mentre i mariti affrontavano giornate interminabili tra consegne e contabilità, loro garantivano un focolare sereno, preparando pasti caldi e prendendosi cura dei sette figli, che a loro volta imparavano fin da piccoli il valore della fatica e della cooperazione”, aggiunge Castellani.
È così che il negozio dei Cincotta si tramuta in un centro nevralgico per la comunità locale. Un luogo che “ha forgiato una generazione di professionisti e di cittadini consapevoli”, uniti dall’impagabile lezione del lavoro ben fatto.
Con la chiusura dell’attività e il ritiro della famiglia, negli anni Novanta, la bottega si trasforma nuovamente: da luogo di commercio a spazio dedicato alla ristorazione di qualità. Ma l’essenza è la stessa. Come la frutta fresca di un tempo, i piatti serviti nel ristorante che sorge in quegli stessi locali si fondano su valori immutabili: accoglienza, cura e autenticità.
Così, lo scorso 27 ottobre, alla presenza della sindaca Cr Tracey Hargreaves, della comunità italiana e dei discendenti della famiglia, il vicolo tra i numeri civici 209 e 211 ha ricevuto ufficialmente il nome di ‘Cincotta Lane’.
Durante la cerimonia, la sindaca ha ricordato: “La targa non celebra solo un’attività commerciale, ma un’eredità fondata sulla gentilezza, il duro lavoro e il legame profondo con Ballarat. La famiglia Cincotta ha donato a questa città qualcosa che non ha prezzo: un esempio di integrazione sincera e di spirito di comunità”. Un vecchio murale, colorato e vivace, riproduce ancora la bottega com’era: la scritta è la stessa che ha dato il benvenuto negli anni a tantissimi clienti. È da lì che ha preso forma, spontaneamente, il nome che ora è inciso nel vicolo.