BUENOS AIRES – Che avrebbe vissuto in Argentina l’aveva deciso già a 9 anni. Del resto Viviana Mercurio nasce in una famiglia di migranti calabresi che in due fasi, dopo la prima e la seconda guerra mondiale, hanno cercato fortuna in America. “Vedevo le foto, ascoltavo racconti dei parenti in visita, sognavo” ricorda.

Poi il sogno è rimasto sepolto tra gli studi (due lauree, una in Comunicazione e l’altra in Storia e critica del teatro) e i primi impegni di lavoro.

A riavvicinarla all'Argentina è stata l'altra grande passione di Viviana, la danza. Passione che è diventata una professione.

Viviana è infatti ballerina, coreografa e insegnante di danza e si è formata in danzaterapia con la fondatrice del metodo, María Fux, che viveva a Buenos Aires (è morta a 101 anni, il 31 luglio scorso).

“Ho conosciuto il metodo in Italia e l’ho subito trovato affine al mio modo di insegnare – ricorda –. Ricercare in sé le emozioni, esplorare il corpo e la musica, accettare il limite e usarlo come punto di forza, pensare che tutti possono danzare”.

Viviana Mercurio in versione danza contemporanea.

Così Viviana compie il primo viaggio in Argentina per conoscere María Fux e studiare con lei. Un corso breve, di tre mesi, ma sufficiente a capire la direzione da dare alla propria vita.

“Sono rientrata in Italia – racconta – ho chiuso i precedenti impegni di lavoro e sono tornata in Argentina con l’idea di restare accanto a María un anno. Era il 2014, sono ancora qui”.

Nel frattempo di cose ne sono successe. Si è sposata con un musicista, Daniel Donamaría, con cui ha formato anche un sodalizio artistico, ha partecipato a spettacoli.

Nel 2022 ha aperto nella capitale una scuola di danza tutta sua (Escuela de Danza Viviana Mercurio). 

Offre corsi di vario tipo (classica, contemporanea, danzateatro, jazz, avviamento al ballet per bambini…), ma soprattutto è specializzata nella didattica ad adulti e anziani, secondo una tecnica sviluppata dalla Royal Academy di Londra, che tiene conto dell’età ed evita danni fisici.

“I miei alunni sono ex ballerine e ballerini – dice –. Alcuni hanno più di 80 anni, felicissimi di aver trovato una scuola che li accetti. Ma si sono iscritte anche signore che avrebbero voluto studiare danza da giovani e non hanno potuto e ora vogliono realizzare il sogno interrotto”.

Viviana sulle punte, in una quarta posizione di classica.

Il tutto con molta attenzione alle caratteristiche di un corpo non più giovane, evitando tutto ciò che potrebbe essere eccessivo o controproducente.

“Ma questo, oggi, vale per la danza in generale – specifica Viviana –. Il modo di insegnarla è cambiato per tutte le età. Il corpo non deve essere torturato, nemmeno quello dei professionisti, me compresa”.

Fedele alle origini italiane, anzi meridionali, di Viviana, la scuola offre anche seminari intensivi di tarantella e danze popolari italiane (prossimo appuntamento, sabato 12 agosto alle 18,30).

“Il termine tarantella è generico – spiega con tono improvvisamente didattico e professionale –. Ogni appuntamento è dedicato a una diversa regione: Campania, Sicilia, Calabria…”

A fine anno è sempre previsto un saggio in teatro per tutti i livelli e le età.

In più, il gruppo di danza teatro organizza flashmob all’aperto, basati su sequenze di Pina Bausch, la coreografa ideatrice della danzateatro, per diffondere al pubblico il messaggio che la voglia di ballare non ha età.