L’uso precoce e prolungato di dispositivi digitali da parte dei bambini sembra correlato a un insieme di effetti negativi su corpo e mente. Studi recenti mostrano che anche solo mezz’ora in più al giorno davanti a uno schermo, per i bambini sotto i 2 anni, possono raddoppiare il rischio di ritardi nel linguaggio. Nei bambini tra i 3 e i 5 anni, ogni ora aggiuntiva di ‘tempo schermo’ si associa a circa un quarto d’ora in meno di sonno quotidiano. Aumenta inoltre la probabilità di sovrappeso od obesità, mentre per i più piccoli si riscontra un aumento del rischio di ipertensione pediatrica. Dal punto di vista cognitivo e comportamentale, l’esposizione eccessiva a dispositivi digitali può interferire con lo sviluppo del linguaggio, dell’attenzione, della socialità e delle competenze relazionali.

Inoltre, l’uso intensivo degli schermi riduce le occasioni di gioco, movimento, esplorazione e interazione reale, fondamentali per una crescita equilibrata. A tutto ciò si aggiunge il fatto che i contenuti digitali, spesso veloci e altamente stimolanti, possono abituare il cervello dei bambini a un ritmo costante di gratificazioni immediate, rendendo più difficile la gestione della frustrazione e dell’attesa. L’esposizione passiva agli schermi, inoltre, non favorisce la creatività spontanea né la capacità di concentrazione prolungata, competenze che si sviluppano soprattutto attraverso attività manuali e interazioni dirette. Anche la qualità del legame con i genitori può risentirne: quando lo schermo diventa un sostituto della presenza adulta, diminuiscono le occasioni di scambio emotivo e comunicativo.

Per questo molti esperti suggeriscono di guidare i bambini in un uso più consapevole della tecnologia affiancandoli quando possibile e selezionando contenuti adeguati all’età. In definitiva, ridurre l’esposizione ai dispositivi durante l’infanzia e promuovere attività concrete risulta oggi un investimento fondamentale per la salute fisica, cognitiva ed emotiva dei bambini.