ROMA - La Banca d’Italia ha consistentemente rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica nella Penisola: ora indica una espansione del Pil dello 0,6% per quest’anno, dello 0,8% nel 2026 e dello 0,7% nel 2027.
Nelle precedenti previsioni, risalenti a dicembre, Bankitalia indicava una crescita per il 2025 dello 0,8%, dello 1,1% sul 2026 e dello 0,9% sul 2027.
Il taglio riflette innanzitutto il contraccolpo dei dazi commerciali decisi dall’amministrazione Trump negli Usa e si tratta solo di una prima e parziale valutazione degli effetti di questi annunci.
Nell’analisi di Bankitalia, inoltre, non si considera l’eventualità di aumenti ritorsivi da parte delle altre economie, imprevedibili al momento, e non sono considerati eventuali effetti derivanti dall’evoluzione anomala dei mercati internazionali.
Le proiezioni sono state quindi formulate sulla base delle informazioni disponibili al 28 marzo per le ipotesi tecniche, e al 2 aprile per i dati congiunturali, e secondo l’analisi, nonostante l’inasprimento in atto delle politiche commerciali, la domanda estera “continuerebbe a espandersi, seppure a tassi contenuti, nettamente inferiori a quelli medi del ventennio precedente” al Covid.
I consumi delle famiglie aumenterebbero a tassi superiori a quelli del Pil, beneficiando del recupero del potere d’acquisto, mentre gli investimenti si espanderebbero in misura contenuta.
La spesa in costruzioni, sebbene frenata dalla rimozione degli incentivi all’edilizia residenziale, beneficerebbe della finalizzazione dei progetti finanziati con i fondi del Pnrr, visto che “la progressiva trasmissione alle condizioni di finanziamento della riduzione dei tassi di interesse eserciterebbe un impatto positivo nel prossimo biennio”, spiega Bankitalia.