Tanta emozione e anche qualche lacrima hanno accolto alla Iulm di Milano Giulio Rapetti “Mogol”, al quale l’università ha conferito il master ad honorem in Editoria e produzione musicale. Milanese, classe 1936, Mogol ha scritto canzoni che hanno segnato la cultura musicale italiana, ed è conosciuto e ricordato soprattutto per il lungo sodalizio artistico con Lucio Battisti. “Io sono un uomo fortunato e l’ho capito da tanti fatti - ha detto Mogol nella sua lectio, visibilmente emozionato -. Quello che cerco di fare è meritare questa fortuna. Questo è il momento più importante della mia vita”. Durante la cerimonia sono state eseguite alcune delle canzoni del duo Mogol-Battisti, come “Io vorrei... non vorrei... ma se vuoi…”, “Emozioni”, “Anche per te”, “Un’avventura”. L’autore ha poi fatto ascoltare “Dormi amore”, dedicata alla moglie e “Acqua azzurra, acqua chiara”, cantata in coro da tutti i presenti, studenti e professori: “Parla di una persona di cui mi sono innamorato - ha detto Mogol -. Avevo sei anni e lei era una bambina di cinque anni; non l’ho più rivisita”. Sul palco Mogol ha raccontato la genesi di “Emozioni” e poi degli aneddoti legati ad alcune delle sue canzoni più note. “‘Io vorrei... non vorrei... ma se vuoi...’ è un successo dovuto a un fatto importante e cioè che la gente si mette a cantare con noi ogni volta che la intoniamo - ha spiegato Mogol -. Quando ho chiesto alla Siae di dirmi il numero di dischi che avevo venduto mi hanno risposto 523 milioni di dischi. Sono il terzo al mondo, i primi sono i Beatles, il secondo Elvis e il terzo Mogol”. Mogol ha dedicato anche un pensiero a Battisti: “Lo ricordo sempre con la chitarra in mano e quando morirò spero di incontrarlo su una seggiola, con la chitarra. Se torneremo a comporre insieme? Io ci sto”.