Donne che non girano la testa dall’altra parte, che combattono in mille modi diversi, che hanno saputo fare della loro invisibilità un superpotere. Benedetta Tobagi ha vinto il Premio Campiello 2023 con 90 voti della Giuria Popolare dei Trecento Lettori Anonimi per un libro corale che parte da foto d’archivio per raccontare La Resistenza delle donne, delle partigiane e di quelle che combattono oggi come allora. Famose o sconosciute, con grandi figure di riferimento come Tina Anselmi o Gina Negrini, sono tutte storie che trasmettono “una formidabile forza” dice Tobagi.

“Quello che m’ha incantato e che ho cercato di restituire è che le donne combattono in mille modi diversi, con le armi e senza le armi. Combattono anche nascoste all’interno del sistema: le suore, le infermiere, dall’interno delle carceri e degli ospedali. Alcune hanno aperto semplicemente la loro casa e così facendo però hanno salvato la vita a qualcuno” sottolinea la storica e scrittrice che è stata anche conduttrice radiofonica.

Oggi cosa possiamo fare? “C’è sempre molto da fare, ma loro ci dicono un’altra cosa: ‘tu cosa fai? Ti fai trovare quando la storia ti bussa alla porta? Spero di essere riuscita a dire che sono donne che non si girano dall’altra parte. Politica vuol dire anche essere nella società con gli occhi aperti e con il cuore aperto ed essere presenti alle domande che ci pone il nostro tempo” spiega.

Una sorpresa la vittoria del Campiello? “La giuria popolare ha dato il suo bel segnale perchè queste donne incarnano la vitalità dell’antifascismo e della resistenza oltre gli stereotipi ideologici. E pioi ha premiato la narrativa non-fiction che è il mio universo letterario. I miei fari sono la Nobel Svetlana Alexievich e Javier Cercas”.