BUENOS AIRES - È la prima volta che Deborah Bergamini, deputata italiana di Forza Italia e componente della Terza commissione per gli affari esteri e comunitari del Parlamento, visita l’Argentina. E il Circolo Italiano non se l’è fatta scappare e l’ha invitata come ospite all’Aperitivo Politico del 28 ottobre, il nuovo spazio per lo scambio di idee tra soci e personalità della sfera pubblica.
Eppure, Bergamini ha rivelato di avere un legame profondo con il Paese, per “interposta persona”. Suo marito infatti ha visitato più volte l’Argentina da giovane, perché il nonno era emigrato a Campana, polo industriale della Provincia di Buenos Aires dove molti italiani hanno creato industrie agli inizi del secolo scorso, tra cui il colosso siderurgico Techint.
All’evento erano presenti anche l’Ambasciatore Fabrizio Lucentini e il Console Generale di Buenos Aires Carmelo Barbera, il presidente del Circolo Italiano Giorgio Alliata di Montereale, il vicepresidente Francisco Tosi e tutto il Consiglio d’amministrazione.
Bergamini si trova a Buenos Aires perché invitata alla conferenza internazionale della Hanns Seidel Foundation, dove è intervenuta “per spiegare che cosa è oggi il governo di centro-destra in Italia,” come lei stessa ha sintetizzato. Appartiene infatti a un partito che è parte della coalizione attualmente al governo.
È inoltre vicepresidente del Partito popolare europeo e membro della delegazione italiana dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa.
Giornalista specializzata in American Studies negli Stati Uniti, ha lavorato per testate nazionali e internazionali, tra cui l’agenzia Bloomberg, il quotidiano Il Riformista (di cui è stata codirettrice) e la Rai. In parlamento si è concentrata in accordi e programmi per combattere il problema della violenza domestica e nei rapporti tra Italia e il Nord Africa.
Anche la sua esposizione al Circolo Italiano ha trattato questo tema, presentando il governo Meloni come una coalizione compatta e stabile con una posizione privilegiata nel panorama politico dell’Unione Europea.
Da sinistra, Barbera, Bergamini, Alliata di Montereale, Lucentini e Tosi.
La deputata ha sottolineato come in questo momento l’Italia sia in crescita sostenuta, con un Pil e un tasso di occupazione in aumento che la possono riportare a giocare ruolo centrale nel processo decisionale europeo.
Come anticipato dal ministro Antonio Tajani, Bergamini conferma il rilancio di una politica estera italiana rivolta all’America Latina, e all’Argentina in particolare. “Sappiamo che abbiamo bisogno di costruire, rafforzare e rilanciare, come nel caso dell’Argentina, i nostri rapporti con i Paesi dell’America Latina, garantendo benefici per entrambi”.
Non è questa l’unica area di interesse dell’Italia. La deputata ha accennato in modo indiretto al tema della pressione degli immigrati dall’Africa. E spiega: “Abbiamo deciso di investire con il piano Mattei molte risorse negli Stati africani dell’area del Sahel, la più instabile del continente, da cui proviene il maggior numero di immigrati clandestini”.
Nonostante questo, però, “non dobbiamo distrarci dalla assoluta importanza economica, culturale e politica che per l’Italia riveste l’Argentina” ha sottolineato.
I soci del Gruppo Professionisti del Circolo, presenti all’incontro.
Secondo Bergamini, il contesto favorevole di affinità politiche e interessi condivisi offre una grande opportunità per le relazioni bilaterali fra le due nazioni. “Ci sarà un investimento di energie in questo campo perché l’Argentina è una nostra priorità” assicura.
Gli investimenti saranno probabilmente diretti al settore energetico. Enel, l’Ente Nazionale per l'Energia Elettrica che dipende dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, è proprietario della metà di Edesur, una delle principali aziende di generazione e distribuzione elettrica dell’Argentina.
Per portare a termine questi progetti, per l'Italia è fondamentale insistere sulle affinità e i valori centrali in queste relazioni, perché – come spiega la stessa Bergamini – l'Europa non può competere con la Cina per quanto riguarda la bilancia commerciale. Gli scambi dell’Argentina con la Cina sono tre volte quelli con i paesi dell’Unione Europea.
Tra questi valori condivisi c’è anche il modello socioeconomico basato su un sistema imprenditoriale dinamico. “Il nostro impegno come governo è di aiutare il tessuto delle nostre piccole-medie imprese che sono il 98% dell’economia italiana, che hanno saputo attraversare cambiamenti e crisi, riuscendo a essere competitive nel mercato globale. Un modello che vogliamo condividere qui”.
I modi di essere e di fare condivisi non si limitano agli affari commerciali e, come ben spiega la deputata, “in un contesto con sempre più conflitti internazionali, conta molto essere una nazione rispettata, amata, gradita, non percepita come ex-colonialista, né come un paese aggressivo che vuole imporre i propri interessi a discapito degli altri. In questo Argentina e Italia sono molto simili e possono svolgere un ruolo importante nella necessaria opera di mediazione che è richiesta, perché questi conflitti sono di difficile soluzione. Bisogna essere capaci di costruire perimetri di dialogo anche nelle situazioni più difficili”.
Uno dei temi caldi del colloquio è stata la possibilità di cambiare le regole dell’acquisizione della cittadinanza per discendenza.
La politica ha voluto chiarire ai presenti che l’intenzione del governo italiano è di dare più sostanza al concetto di cittadinanza, e che non sia solo una formalità burocratica ma un’identità concreta, che corrisponda a un insieme di idee e valori e non solo a un documento.
Bergamini ha poi espresso una valutazione su questo primo anno di mandato di Javier Milei. “Credo che Milei fin qui abbia fatto le migliori scelte possibili di politica estera,” ha dichiarato la deputata, riferendosi all’allontanamento del presidente dal gruppo dei Paesi Brics. Bergamini ha poi affermato di vedere certe azioni dei paesi orientali come provocazioni, come “un attacco all’occidente libero e democratico”.