ROMA - Dopo gli scontri accesissimi dei giorni scorsi e un fine settimana di assoluto silenzio per permettere ai mediatori di lavorare dietro le quinte, sembra che nel centrodestra si sia aperto uno spiraglio di dialogo tra Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi.
Secondo le notizie fatte trapelare dai giornali, infatti, dopo una serie di contatti telefonici, i due leader si vedranno oggi a Roma per chiarire quanto accaduto e ritrovare una armonia nella coalizione in vista degli importanti passaggi dei prossimi giorni per la formazione del governo.
A quanto pare, Silvio Berlusconi varcherà dunque per la prima volta il portone della sede di Fratelli d’Italia in via della Scrofa a Roma e si recherà a colloquio con Giorgia Meloni. Fonti di Forza Italia hanno fatto sapere che per convincere il leader azzurro a ricomporre lo strappo avvenuto sul presidente del Senato, si sarebbero mossi persino i figli Marina e Pier Silvio, mentre in Fratelli d’Italia molti dei luogotenenti avrebbero tenuto aperti i contatti con la controparte per favorire una ricomposizione.
Domenica, in una intervista rilasciata al Quotidiano Nazionale, Guido Crosetto, co-fondatore di FdI, ha chiarito che “Nessuno vuol fare un governo senza FI o che non sia di centrodestra. Non succederà. – ha assicurato Crosetto - E neppure che FI vada da sola alle consultazioni”. Secondo il co-fondatore, “c'è stato un atto di rottura forte, simbolico, al Senato, ma alla Camera tutto il centrodestra ha votato, compattamente, per Fontana. Dopo la lite, ci sarà la ricomposizione. Meloni non è una che porta rancore. È una donna forte e pragmatica”.
Anche la Lega, che ha provato a mediare fin dall’inizio, esprime soddisfazione e “guarda con estremo ottimismo all'annunciato incontro di domani tra Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi. L'obiettivo comune di tutto il centrodestra – si legge in una nota pubblicata dal Carroccio - dev'essere quello di rispondere alle aspettative degli italiani, con buonsenso, responsabilità e serietà”.
A spianare la strada a una probabile intesa è stata anche la nota diffusa nella serata di domenica dalla senatrice di FI, Licia Ronzulli, la cui designazione ad un ministero di perso era stato considerato per ammissione dello stesso Cavaliere l'oggetto del braccio di ferro con Meloni. “Il 'caso' Ronzulli non è mai esistito e comunque non esiste più”, dice la senatrice azzurra confermando che FI salirà al Colle assieme agli alleati per le consultazioni.
Consultazioni che molto probabilmente prenderanno avvio giovedì, ma per l’incarico ufficiale si dovrà attendere almeno domenica 23, una volta che il premier uscente Mario Draghi sarà tornato dal Consiglio Europeo di Bruxelles. Nel frattempo già oggi i presidenti delle Camere avvieranno la procedura per la costituzione dei gruppi parlamentari, con relativa elezione dei rispettivi presidenti. Tra martedì e mercoledì il Senato e la Camera riempiranno intanto tutte le restanti cariche parlamentari per poter avviare i lavori, eleggendo i vicepresidenti, i questori e i segretari d’aula.
Passaggi che, dopo i forti contrasti sorti anche tra maggioranza e opposizione sull’elezione dei presidenti delle Camere, potrebbero essere terreno di uno scontro molto acceso.