La misura interessa oltre due milioni di dipendenti federali ed altrettanti rappresentati da chi lavora a contratto per il governo. La vaccinazione è obbligatoria e sostituisce l’abilitazione finora ottenuta sottoponendosi a test cadenzati.

Jen Psaki, portavoce della Casa Bianca, ha fatto sapere che: “Gli impiegati federali avranno 75 giorni per vaccinarsi. Se si rifiutano di ricevere il vaccino saranno sottoposti ad un procedimento disciplinare”.

Sarà anche richiesto a quelle aziende che abbiano cento o più dipendenti di far sì che il personale sia vaccinato o faccia il test ogni settimana.  L’Amministrazione Biden si augura di creare un modello che possa essere seguito dal settore privato incrementando i numeri dei vaccinati: “Noi crediamo che anche il settore privato abbia un ruolo in questa battaglia”, ha spiegato Biden.

Per quanto riguarda l’insegnamento scolastico, si tenterà di mantenere la frequenza fisica alle classi adottando quale salvaguardia l’uso della mascherina, un maggior numero di test e, ove possibile, del vaccino, prendendo ad esempio il distretto scolastico di Los Angeles, che con 600mila studenti iscritti è il più grande del Paese.

Joe Biden, assieme alla sua Amministrazione, sta crollando nei sondaggi per molteplici ragioni. Ne hanno compromesso l’immagine il disastroso ritiro dall’Afghanistan e, sopratutto, l’allarmante rallentamento dell’economia, che da molti viene associato alla risalilta del numero delle infezioni da variante delta, un incremento che registra una media giornaliera di circa 150 mila casi e di quasi 1.400 decessi.

L’Amministrazione sta tentando di correre ai ripari ricorrendo alla presentazione di un piano suddiviso in sei punti. Ed è tra questi sei che trova un posto di rilievo questo ordine esecutivo per rendere obbligatorio il vaccino per tutti i dipendenti federali dopo averlo introdotto per gli operatori sanitari, per il personale delle case di riposo e per i militari. Qui si ferma il raggio d’azione del Presidente che non può interferire sulle competenze dei singoli Stati, in particolare quelli con una ammistrazione repubblicana profondamente scettica, delusa ed ostile ai suoi provvedimenti finora adottati.