MORRISVILLE - La Guardia della rivoluzione islamica, parte integrante dell’esercito dell’Iran, aveva lanciato martedì notte (ora locale) l’attacco missilistico su Israele in risposta alla morte del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah, 64 anni, rimasto ucciso a Beirut, la capitale libanese, dalle incursioni aeree dell’IDF.

I sistemi di difesa aerea israeliani - l’Iron Dome - e la contraerea della Marina americana assieme ai caccia levatisi in volo avevano intercettato parte dei missili impedendo loro di colpire tutti gli obiettivi.

Alcune ore dopo l’attacco, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha promesso ritorsioni per il “grosso errore” compiuto dell’Iran, dichiarando che nei prossimi giorni ci sarà una rappresaglia di maggiori proporzioni.

Secondo il Times of Israel, che ha citato funzionari governativi, Netanyahu sta valutando la possibilità di colpire le infrastrutture strategiche dell’Iran, come le piattaforme petrolifere e quelle del gas, o i suoi siti nucleari.

Qualsiasi attacco a luoghi chiave potrebbe devastare l’economia iraniana, segnando un’ulteriore escalation nel conflitto in Medio Oriente, e accentuerebbe i timori globali di una guerra allargata che, apparentemente, i leader mondiali stanno cercando di prevenire.

Mercoledì (ora locale), Biden ha lanciato un appello congiunto assieme agli altri sei leader del G7 (Regno Unito, Francia, Germania, Canada, Italia e Giappone) in merito all’attacco all’Iran.

Il presidente a fine mandato ha definito “inaccettabili” gli attacchi contro Israele e ha esortato i paesi a reagire di conseguenza, imponendo nuove sanzioni.

Parlando prima di salire sull’Air Force One, di ritorno dalla visita alle aree devastate dal ciclone Helene nel North Carolina, Biden ha detto che probabilmente discuterà con il primo ministro israeliano e altri funzionari su “quanto si apprestano a fare”.

“Tutti e sette noi, paesi del G7, siamo d’accordo sul fatto che hanno il diritto di rispondere, ma dovrebbero rispondere in maniera proporzionata”, ha detto l’81enne presidente ai giornalisti.

Uno di questi gli ha chiesto se gli Stati Uniti avrebbero sostenuto l’attacco di Israele agli impianti nucleari iraniani, al che il presidente ha risposto con tono severo: “La risposta è no" - aggiungendo: “Ovviamente, l’Iran è fuori rotta”.