WASHINGTON - Una “oligarchia sta prendendo corpo in America”, con il potere in mano a pochi ricchi, nemici della lotta al cambiamento climatico, e con le piattaforme social che sembrano senza più limitazioni.  

È lo scenario oscuro che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha consegnato nel suo messaggio di fine mandato, un intervento breve ma dai toni drammatici pronunciato dalla Casa Bianca, che è sembrato non solo l’addio di una presidenza, ma di un’epoca. “Sono preoccupato - ha detto - dalla concentrazione di potere in poche mani di persone ricche”. 

Rispetto alla tradizione, lo staff presidenziale non aveva mandato anticipazioni del testo ai media. Il motivo è apparso chiaro quando Biden ha parlato. Il presidente ha ribadito l’importanza della democrazia e del sistema di controbilanciamento dei poteri, ma ha anche richiamato il Paese a non dimenticare il proprio passato e a restare vigili per contrastare la svolta oligarchica. 

I toni hanno ricordato quelli di un altro commiato: il messaggio del presidente Dwight Eisenhower sul “complesso militare-industriale”, nel quale espresse la sua preoccupazione per l’influenza crescente dell’alleanza tra settore militare e industriale sulla politica nazionale.

Era il 17 gennaio del 1961. Sessantaquattro anni dopo, Biden ha voluto richiamare il Paese a stare in guardia dai nuovi oligarchi americani. 

Non li ha nominati, ma è parso chiaro come Biden pensasse a Donald Trump e al suo principale alleato, Elon Musk, l’uomo più ricco dal mondo, e agli altri due miliardari Mark Zuckerberg, fondatore di Meta, che include Facebook e Instagram, e Jeff Bezos, fondatore di Amazon, che hanno inviato messaggi di fedeltà al futuro presidente. Il nuovo governo è formato da molti miliardari.  

Biden ha chiesto che le “piattaforme social vengano chiamate a rispondere dei loro atti” e ha accusato i social di “aver rinunciato al fact-checking”, riferimento a X – usata da Musk come piattaforma per attaccare e minacciare gli avversari politici, negli Stati Uniti come in Europa – e Meta, con la svolta di Zuckerberg che ha annunciato l’eliminazione del fact-checking. Una scelta che, secondo molti analisti, favorirà la diffusione di notizie false e renderà più facile manipolare le masse. 

Il terzo passaggio di rilievo ha riguardato la sfida dell’intelligenza artificiale. “Deve avere confini al suo potere - ha ricordato Biden - e la Cina non deve diventare la guida”.

Biden ha poi ricordato i meriti della sua amministrazione nel garantire un investimento record nella lotta al cambiamento climatico, pur consapevole che con Trump molti progetti verranno fermati, considerato che il tycoon considera l’allarme climatico una “bufala”.  

Nello Studio Ovale erano presenti il figlio Hunter Biden con la moglie Melissa e il loro bambino, Beau Jr., insieme alla vicepresidente Kamala Harris con il marito Doug Emhoff.

Mentre il presidente parlava, la first lady Jill Biden ha stretto con affetto la mano di Harris. “Adesso è il vostro turno di stare in guardia - ha concluso Biden - possiate essere tutti custodi della fiamma. Possiate mantenere la fede. Amo l’America. Anche voi l’amate. Dio vi benedica tutti. Che Dio protegga i nostri soldati. Grazie per questo grande onore”.