ROMA - È stata archiviata, su proposta della Procura di Roma, la posizione di Stefano Esposito, ex senatore torinese del Pd, nell'inchiesta su presunti scambi di favori con l'imprenditore Giulio Muttoni, ex patron della società promotrice di spettacoli musicali Set Up Live. 

Il procedimento, chiamato giornalisticamente “Bigliettopoli”, era stato avviato dalla procura di Torino e in seguito, per la parte che riguardava Esposito, trasferito a Roma per decisione della Cassazione. Sul caso era intervenuta anche la Corte costituzionale, che rilevò l'illegittimità delle numerose intercettazioni telefoniche su Esposito raccolte dagli inquirenti piemontesi.  

I reati ipotizzati erano corruzione e traffico di influenze illecite, ma il gip Angelo Giannetti ha preso atto che la stessa procura di Roma ha sollevato “dubbi sulla fondatezza delle ipotesi d'accusa”. 

Sollevato Esposito, che commenta l'archiviazione delle accuse mosse dichiarando: “Sono trascorsi 2589 giorni da quando, casualmente, ho appreso di essere indagato per reati gravissimi e infamanti: corruzione, turbativa d'asta e traffico di influenze illecite. Oggi, finalmente, i magistrati di Roma hanno emesso il decreto di archiviazione che pone fine ad una vicenda giudiziaria a dir poco assurda”.  

L'ex senatore ha affermato che la vicenda ha segnato in modo profondo e irreparabile la sua vita e quella della sua famiglia, un incubo che lascia “cicatrici indelebili, nonostante l'attuale epilogo che chiude formalmente questa triste pagina della giustizia italiana” conclude.