ANCONA - Nel maggio 2017, il piccolo Francesco aveva una otite, i genitori lo portano dal dottore e gli viene prescritta una cura con solo farmaci omeopatici. Dopo pochi giorni, il bambino è morto nella rianimazione dell’Ospedale Salesi di Ancona.  

La Cassazione ha sancito che il medico ha commesso un omicidio colposo ed ha confermato la condanna definitiva a tre anni di reclusione, stabilita in appello. 

Secondo le accuse, il dottore non si accorse che l’otite era degenerata in encefalite e poi in ascesso cerebrale. Il quadro clinico – si spiega negli atti – è stato sottostimato e per questo non venne fatta una visita ortoscopica, nè furono indicate le necessarie terapie antibiotiche. 

L’avvocato Federica Mancinelli, che assiste la famiglia di Francesco, ha spiegato di ritenere la sentenza “giusta ed equa, una decisione che ha dato una risposta confortante ai genitori e ai nonni del piccolo Francesco, anche se ovviamente la loro perdita è incolmabile”.  

Per il legale, il provvedimento ha indicato che la magistratura sancisce senza ombra di dubbio che non ci si può allontanare dalle linee guida e dalla buona prassi medica. 

Nei confronti del dottore, con la condanna è stata anche stabilita la pena accessoria dell’interdizione di cinque anni dai pubblici uffici.

In favore della famiglia di Francesco sono state concesse le provvisionali, ma per il risarcimento dovrà essere istruito il processo civile.