LONDRA - Circa 17mila tonnellate di immondizia non raccolta si stanno accumulando per le strade, conseguenza di uno sciopero in corso da parte degli operatori ecologici. La città è invasa dai ratti, alcuni “grossi quanto gatti”, suscitando timori per la salute pubblica, proteste dei residenti e dure critiche politiche contro il consiglio comunale guidato dal Partito laburista.

Lo sciopero, iniziato a gennaio, si è intensificato l’11 marzo, quando quasi 400 lavoratori hanno abbandonato completamente le attività, lasciando operativi meno della metà dei mezzi per la raccolta. I sindacati denunciano che, con la ristrutturazione prevista dal Comune, alcuni lavoratori potrebbero perdere fino a 8mila euro l’anno. Wayne Bishop, 59 anni, autista e sindacalista, teme di perdere il proprio ruolo e sottolinea la durezza del lavoro, chiedendo un trattamento equo.

Il Comune smentisce queste affermazioni e afferma che l’offerta proposta è giusta, necessaria per rendere il servizio sostenibile e moderno. Intanto, i residenti vivono tra cumuli di rifiuti, vermi e miasmi insopportabili. Video divenuti virali su web mostrano ratti inseguire i netturbini e intrufolarsi in case e automobili.

Alcuni cittadini, come il gruppo comunitario Hutton Hall, hanno organizzato raccolte alternative, rimuovendo fino a 45 tonnellate di rifiuti in un solo giorno. La crisi ha attirato l’attenzione nazionale: il primo ministro Keir Starmer ha definito la situazione “inaccettabile”, per poi ribadire il suo sostegno al consiglio comunale laburista. La pazienza della città sembra ormai esaurita, lasciando temere azioni estreme da parte dei residenti.