MADRID - Non è stato un cyberattacco a provocare ieri il blackout che ha lasciato al buio la Penisola Iberica. Lo ha assicurato il gestore della rete, Red Electrica (Ree).

A 24 ore dall’evento che ha paralizzato Spagna e Portogallo, la situazione è tornata quasi alla normalità. Le forniture sono state ripristinate, per i collegamenti aerei e ferroviari ci vorrà qualche giorno per tornare regolari. La prudenza è d’obbligo, ma il peggio sembrerebbe essere passato. 

L’operatore spagnolo Red Electrica ha fatto sapere che, alle 06:00 del mattino, l’erogazione di corrente era ripristinata al 99,95%. Si continua a lavorare per recuperare al più presto la piena normalità.

La circolazione dei treni è ancora parzialmente interrotta. Tutti operativi gli aeroporti e sono stati riprogrammati i voli persi ieri, ha reso noto la società Aena che gestisce i 46 scali del Paesi. 

La società ferroviaria Renfe ha comunicato che rimarranno soppressi i collegamenti ferroviari tra Madrid e Badajoz, Cadice, Galizia e Salamanca, riferiscono i media spagnoli. Sta invece tornando gradualmente alla normalità la circolazione tra la capitale e Barcellona, Valencia, Murcia, Alicante, Paesi Baschi, Algeciras, Malaga, Granada, Asturie, Santander, Siviglia, Huelva e Logrono. Viaggiano, anche se con ritardo, i treni verso Pamplona. 

La metropolitana di Madrid è tornata in funzione poco dopo le 8:00 di questa mattina: ad annunciare la ripresa dei servizi era stata la presidente della Comunità di Madrid, Isabel Diaz Ayuso. E anche se con qualche minuto di ritardo rispetto all’ora prevista, le 8:00 in punto, le porte delle stazioni sono state finalmente aperte: “Circolerà l’80% dei treni di una normale ora di punta mattutina”, ha spiegato in un messaggio su X. Ripresa al 100% invece la circolazione degli autobus urbani e interurbani, che saranno “gratis per tutto il giorno”.  

La direzione generale del traffico ha chiesto agli spagnoli di evitare ancora oggi il più possibile gli spostamenti in auto. Molti semafori sono saltati quando la corrente è andata via e devono essere ripristinati.  

Il primo ministro Pedro Sánchez non è stato in grado di dire quando l’intera rete nazionale tornerà operativa, né ha saputo fornire una spiegazione delle cause di questo blackout: “Nessuna ipotesi è esclusa. Mai c’era stato un tale ‘collasso’ della rete spagnola”, ha detto, dopo aver precisato che “quindici gigawatt di elettricità sono stati improvvisamente persi sulla rete spagnola, il tutto in soli cinque secondi. Quindici gigawatt corrispondono a circa il 60% della domanda di elettricità in Spagna a quell’ora del giorno”. Sánchez ha comunque consigliato ai lavoratori dei servizi “non essenziali” di non andare al lavoro oggi: “Chi ha difficoltà ad andare al lavoro o ha ricevuto l’ordine dal proprio datore di rimanere a casa lo faccia senza problemi”. 

La rete elettrica del Portogallo risulta invece “perfettamente stabilizzata”. Lo ha assicurato l’operatore di rete Ren: “Tutte le sottostazioni della rete di trasporto nazionale sono state ripristinate” e “possiamo dire che la rete è perfettamente stabilizzata”, ha detto un portavoce. 

Circa 6,2 milioni di abitazioni sono state riattivate dalla sera precedente, su un totale di 6,5 milioni. Anche in terra lusitana il graduale ritorno alla normalità è stato salutato da tutti, dopo una lunga giornata passata a destreggiarsi tra difficoltà dovute a metro chiuse, autobus stracolmi di gente, treni bloccati, traffico in tilt per lo spegnimento dei semafori e comunicazioni estremamente difficili. 

Inevitabilmente, in tempi di guerre cibernetiche, il pensiero è andato a un possibile attacco hacker in grande stile. Ma le agenzie nazionali per la sicurezza cibernetica e quella europea hanno fatto a gara a rassicurare i cittadini senza però fornire certezze. 

Da mezzogiorno tutto è diventato complicato, quasi impossibile. Non solo la corrente elettrica, ma soprattutto la connessione: niente cellulari, niente comunicazione, di conseguenza niente pagamenti elettronici. “Al momento non ci sono prove di attacchi informatici”, ha assicurato l’Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza informatica (Enisa). “Al momento”, appunto. 

L’unica cosa che pare sicura è che l’interruzione sia partita dalla Spagna, dove si sono verificate oscillazioni anomale nelle linee ad alta tensione. Su questo concordano sia il gestore spagnolo Red Eléctrica (Ree) sia quello portoghese, la Ren. Un raro fenomeno atmosferico ha contribuito alla situazione: si sarebbe trattato di una “variazione atmosferica indotta”, che ha provocato picchi tali da causare errori di sincronizzazione tra i sistemi.