IL CAIRO – Sono stati bloccati dalle autorità egiziane nell’aeroporto de Il Cairo, due giovani attivisti per la Palestina, partiti da Torino con l’intenzione di partecipare alla marcia internazionale per Gaza, promossa dal movimento Global March to Gaza, che coinvolge oltre 30 Paesi e punta a "rompere” simbolicamente l’assedio della Striscia.
Si tratta di Vittoria Antonioli Arduini e Andrea Usala, una ventunenne e un venticinquenne, studenti della Scuola Holden. Secondo quanto riferito da persone in contatto con loro, è probabile che saranno espulsi dal Paese.
Secondo fonti del consolato italiano al Cairo, sarebbero in totale una quindicina – ma il numero dev’essere ancora definito – gli attivisti italiani giunti nel paese per partecipare alla manifestazione che sono stati fermati e saranno rimpatriati dall’Egitto.
“Seguiamo il caso con attenzione. Il console stesso si è recato all’aeroporto del Cairo e si è accertato che i nostri connazionali stessero bene”, ha riferito la sede diplomatica, aggiungendo che “le operazioni di trasferimento sono al momento in corso, con alcuni connazionali che hanno già lasciato il Paese e altri ancora che si apprestano a farlo”.
Anche fonti del movimento Global March to Gaza-Italia confermano che le autorità egiziane “li fermano e gli sottopongono un documento da firmare. Alcuni hanno già preso la via del ritorno in Italia, altri hanno deciso di restare”. E denunciano che l’Egitto, su pressione israeliana, starebbe cercando di dissuadere i partecipanti alla Global March to Gaza con quelle che definiscono “vere e proprie deportazioni”.
Parlando della vicenda sui social, Antonietta Chiodo (referente per l'Italia della Global March To Gaza), ha ricordato che “il ministro Katz ha dichiarato che non ci sono le linee rosse e che utilizzeranno qualsiasi arma possibile” per impedire di rompere l’assedio sulla Striscia, e prevede pertanto che ci sarà “un massacro di arabi”.
Secondo Chiodo, infatti, “stanno portando via degli occidentali per non creare incidenti diplomatici” con i Paesi che sostengono Israele.