ROMA - Il Senato ha confermato il voto della Giunta per le Elezioni e le immunità parlamentari sulla richiesta del Tribunale dei ministri, rispondendo negativamente alla richiesta di acquisire le chat tra l'ex ministro Gennaro Sangiuliano e la dottoressa Maria Rosaria Boccia. Una blindatura dell'ex ministro della Cultura, in quota FdI, che vede le forze di maggioranza compatte in Aula a favore dello stop alla richiesta del collegio per i reati ministeriali.
La Giunta, presieduta dal dem Dario Franceschini, aveva votato a favore della relazione Paroli (Fi), che aveva posto la necessità di rispondere negativamente alla richiesta degli inquirenti, ravvisando una persecuzione nei confronti di Sangiuliano. A favore della relazione si era immediatamente espressa la maggioranza compatta.
Nel merito, la richiesta del Tribunale è relativa all'acquisizione della chat anche per poter valutare se nelle stesse è ravvisabile l'ipotesi di reato presente nella denuncia del verde Angelo Bonelli, ovvero la rivelazione di segreto d'ufficio.
Come spiegato dal relatore Paroli “nel caso di specie non è espressa la finalità probatoria del sequestro rispetto alla configurazione concreta dei reati perseguiti”, per cui “l'indiscriminata acquisizione di una serie indefinita di dati, oltre che ledere la riservatezza dell'indagato, non appare finalizzata e funzionalmente correlata con la dimostrazione delle ipotesi di reato per cui si procede”.
Una posizione condivisa da FdI e Lega, mentre le opposizioni, in modo unitario, hanno espresso la necessità del via libera al tribunale. Quello della corrispondenza “è elemento di prova necessario e indispensabile”, ha detto la senatrice Anna Rossomando del partito democratico, intervenendo in Aula.