LA PAZ - Il Tribunale costituzionale plurinazionale della Bolivia (Tcp) ha ufficializzato giovedì la cancellazione della personalità giuridica del Partito Acción Nacional Boliviano (Pan-Bol), formazione che aveva presentato la candidatura dell’ex presidente Evo Morales per le elezioni del 17 agosto.
La decisione conferma un provvedimento già adottato dal Tribunale supremo elettorale (Tse), che aveva revocato il riconoscimento legale del PAN-Bol per non aver raggiunto almeno il 3% dei voti nelle ultime elezioni, soglia minima prevista dalla legge.
“Il Tcp ha deciso di concedere la misura cautelare richiesta, mantenendo quindi valida la determinazione del Tse di cancellare la personalità giuridica del Pan-Bol”, ha dichiarato in conferenza stampa il magistrato René Yván Espada, affiancato dagli altri membri del tribunale.
La reazione di Morales non si è fatta attendere. Attraverso il suo profilo su X, ha criticato duramente la risoluzione, accusando il Tcp di “abilitare o escludere la partecipazione elettorale su richiesta”. Anche Ruth Nina, dirigente di PAN-Bol, ha rigettato il verdetto, chiedendo che il partito possa correre con un candidato di origine indigena.
La Corte ha precisato che questa sentenza è distinta da precedenti decisioni che vietano a Morales di ricandidarsi per una terza volta, continue o meno, in base al limite di due mandati stabilito dalla Costituzione.
Durante la conferenza stampa, i magistrati hanno evitato riferimenti diretti a Morales, ma hanno esortato tutte le forze politiche a rispettare il calendario elettorale, riaffermando che la democrazia deve esercitarsi nelle urne e non attraverso proteste o pressioni di piazza.
La sentenza arriva a poche ore dalla pubblicazione, da parte del Tse, dell’elenco ufficiale dei candidati ammessi alle elezioni.
Intanto, nel Paese si acuisce la tensione, con manifestazioni e blocchi stradali organizzati da sostenitori di Morales, che chiedono il suo reintegro nella competizione elettorale.