SUCRE - Il presidente della Bolivia, Luis Arce, ha espresso la propria solidarietà al Brasile dopo le dichiarazioni del presidente statunitense Donald Trump, che ha annunciato possibili “rappresaglie tariffarie del 50%” contro il Paese sudamericano, per aver ospitato il vertice dei Brics (il gruppo dei Paesi emergenti del Sud globale, con Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica come capofila), a inizio luglio, e per non aver interrotto il processo giudiziario contro l’ex presidente Jair Bolsonaro, accusato di tentato colpo di stato.

“Dal governo dello Stato plurinazionale di Bolivia esprimiamo la nostra solidarietà al presidente Luiz Inácio Lula da Silva e al fratello popolo brasiliano, di fronte alle recenti minacce del presidente statunitense Donald Trump – ha scritto Arce sui social –. Le sue dichiarazioni rappresentano un’ingerenza negli affari interni di un Paese sovrano e un attacco al multilateralismo, al rispetto tra le nazioni e alla democrazia: situazioni che non possono essere accettate”.

Il leader boliviano, che ha partecipato al vertice dei Brics del 6 e 7 luglio a Rio de Janeiro, ha inoltre invitato la comunità internazionale a respingere “qualsiasi tentativo di pressione o ricatto che leda l’autodeterminazione dei popoli”.

Le frizioni si sono intensificate dopo che i Paesi membri del Brics hanno approvato a Rio iniziative per creare una moneta comune, rafforzare il multilateralismo e consolidare la cooperazione del Sud Globale: progetti che Washington considera una minaccia alla propria influenza economica nella regione.

“L’America Latina ha lottato storicamente per costruire un destino comune basato sulla dignità, la pace e la sovranità - ha ricordato Arce, ribadendo la posizione della Bolivia -. Restiamo al fianco del Brasile nella difesa della sua sovranità, delle sue istituzioni e del suo diritto a decidere il proprio cammino senza interferenze esterne”.