BRASILIA - Secondo le autorità, gli imputati avrebbero ordito un complotto per rovesciare lo stato democratico facendo uso della violenza.
Tra i principali accusati figurano l’ex ministro della Difesa Walter Braga Netto, l’ex consigliere per la sicurezza nazionale Augusto Heleno, l’ex ministro della Giustizia Anderson Torres e Valdemar Costa Neto, leader del partito liberale di Bolsonaro. Le accuse includono cospirazione, organizzazione criminale e tentato colpo di stato.
Il caso ruota attorno a una presunta cospirazione successiva alla sconfitta elettorale di Bolsonaro contro Luiz Inácio Lula da Silva. Poco dopo l’insediamento di Lula nel gennaio 2023, migliaia di sostenitori di Bolsonaro avevano assaltato il palazzo presidenziale, il Congresso e la Corte Suprema a Brasilia, un evento paragonato all’insurrezione del 6 gennaio 2021 negli Stati Uniti.
Le indagini rivelano che alcuni accusati pianificavano l’assassinio di Lula prima del suo insediamento. Recentemente, cinque persone sospettate di un complotto per uccidere Lula e il vicepresidente Geraldo Alckmin sono state arrestate. Molti degli indagati sono militari con addestramento nelle forze speciali o collaboratori stretti di Bolsonaro.
Bolsonaro nega ogni accusa, definendola una “caccia alle streghe politica”. Tuttavia, le numerose inchieste, comprese quelle legate al contrabbando di gioielli e alla falsificazione dei certificati vaccinali COVID-19, hanno indebolito la sua posizione. Già escluso dalla corsa elettorale fino al 2030, rischia ora una condanna che potrebbe portarlo in carcere.
Dato il crescente numero di prove contro di lui, Bolsonaro deve affrontare una difficile battaglia legale per dimostrare la sua estraneità ai fatti.