KIEV - Ancora una volta sotto le bombe russe il distretto di Nikopol, nella zona della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Danneggiati gasdotti e reti elettriche. Nessun ferito, ma decine di edifici colpiti tra abitazioni e fabbricati agricoli. E ancora una volta parte così, dal terreno, la lettura della strategia di Mosca in Ucraina: i russi stanno aspettando che arrivi il gelo per sferrare il colpo più duro al Paese, secondo il capo dell’ufficio presidenziale nella capitale ucraina Mykhailo Podolyak. “Sembra che ora le tattiche della Russia siano leggermente cambiate: stanno aspettando che la temperatura scenda a -10 e solo allora vogliono sferrare il colpo più duro all’Ucraina. Vogliono farci congelare”, ha affermato Podolyak. 

Mentre a Kherson l’incubo sembra infinito: la regione è stata bombardata 28 volte in 24 ore e sotto il fuoco russo è finito anche il centro oncologico. I combattenti dell’unità speciale “Karlson” hanno però innalzato la bandiera ucraina sulla riva sinistra della regione. Lo hanno annunciato le forze armate ucraine dopo che il 15 novembre l’esercito di Kiev aveva liberato la città di Kherson sulla riva destra del Dnipro. La bandiera dell’Ucraina è stata appesa alla torre di una gru.

A fare un passo avanti è l’intelligence britannica, secondo cui in questo momento il piano dell’esercito russo è quello di accerchiare la città di Bakhmut, nell’Oblast di Donetsk, continuando a investire gran parte dello sforzo militare complessivo e della potenza di fuoco lungo un settore di circa 15 chilometri di linea del fronte. E secondo il rapporto degli 007 di Londra la cattura di Bakhmut è diventata per Mosca un obiettivo simbolico e politico. 

Intanto, mentre il Cremlino annuncia la possibilità di una visita “a tempo debito” di Vladimir Putin in Dunbass immagini satellitari mostrano che Mosca sta consolidando la sua presenza militare, in particolare a Mariupol, la città portuale catturata nei mesi scorsi, dove sta costruendo una nuova grande base militare. La città ucraina è strategicamente importante per Mosca, essendo parte del suo “ponte di terra” che collega la Russia alla Crimea annessa.