KIEV – La resistenza ucraina è in affanno di fronte alla nuova offensiva russa nel Nord di Kharkiv, dove le truppe di Mosca guadagnano terreno attaccando senza sosta lungo tutta la frontiera.

Ad ammetterlo sono gli stessi vertici militari di Kiev: “La situazione si è sostanzialmente aggravata – ha affermato il comandante delle forze armate Alexander Syrsky –, ma la difesa sta mantenendo le posizioni”.

Allo stesso tempo, i continui raid ucraini di confine colpiscono duramente la città russa di Belgorod, provocando morti e feriti.

Nelle ultime ore, nuovi violenti attacchi russi sono stati lanciati contro il centro di Kharkiv, la seconda città più grande dell’Ucraina, colpendo edifici residenziali e ferendo almeno 17 persone, tra cui due bambini, secondo quanto riportato da un primo bilancio non ufficiale.

Lo stesso capo dell’intelligence militare ucraina, Kyrylo Budanov, ha ammesso che l’Esercito sta affrontando una situazione “critica”, mentre cerca di respingere la sempre più pesante offensiva russa a nord-est, operazione resa ancora più complicata dalla carenza di truppe.

“La situazione è al limite – ha affermato –, e ogni ora questa situazione diventa critica”. “Tutte le nostre forze sono qui o a Chasiv Yar [nel Donetsk]”, ha aggiunto. “Abbiamo usato tutto quello che avevamo e purtroppo non abbiamo altre riserve”, ha specificato. 

In seguito agli attacchi russi alle centrali elettriche ucraine dei giorni scorsi, l’operatore energetico statale Ukrenergo ha reso noto di essere costretto a ricorrere ai blackout di emergenza per l’impossibilità di far fronte a un calo delle temperature.

“Dalle 21 alle 24, Ukrenergo è costretta a introdurre spegnimenti di emergenza controllati in tutte le regioni dell’Ucraina. Il motivo è una significativa carenza di energia elettrica nel sistema a causa degli attacchi russi e dell’aumento del consumo dovuto all’ondata di freddo”, ha comunicato l’azienda.

La delicata situazione in Ucraina ha anche portato, nella giornata di martedì, a una visita a sorpresa del segretario di Stato americano, Antony Blinken, arrivato a Kiev per incontrarsi con Volodymyr Zelensky che, in quell’occasione, ha chiesto al capo della diplomazia americana l’invio di altri due sistemi missilistici Patriot per difendere Kharkiv e il resto della regione nord-orientale sotto attacco russo. I sistemi antiaerei sono, infatti, secondo il presidente ucraino, il “più grande deficit”.

“Per noi è fondamentale che arrivino il più rapidamente possibile”, ha ribadito Zelensky a Blinken, che gli ha confermato che parte degli aiuti militari approvati dagli Stati Uniti il mese scorso sono già arrivati in Ucraina, mentre un’altra parte di quel materiale è “in arrivo” e “faranno la differenza sul campo di battaglia”, come ha assicurato.  

“Siamo con voi oggi. E resteremo al vostro fianco finché la sicurezza, la sovranità e la capacità dell’Ucraina di scegliere la propria strada non saranno garantite”, ha detto Blinken, aggiungendo che la nuova legge ucraina sulla mobilitazione è “dura” ma necessaria. 

Ma Volodymyr Zelensky ha rilanciato il suo appello anche agli altri alleati occidentali, affinché si impegnino ad “accelerare” la fornitura di armi per far fronte alla nuova offensiva dei russi.

“Passa troppo tempo tra l’annuncio dei pacchetti e l’effettiva comparsa delle armi in prima linea”, ha lamentato il leader ucraino. 

E in questa direzione è da leggere l’approvazione da parte del Consiglio dell’Unione Europea di un piano di riforme che apre a Kiev l’accesso a 50 miliardi di euro di aiuti fino al 2027.

“Il Consiglio ha adottato oggi una decisione di attuazione che valuta positivamente il ‘Piano Ucraina’, che illustra le intenzioni del governo ucraino in merito alla ripresa, alla ricostruzione e alla modernizzazione del Paese, e le riforme che intende intraprendere come parte del processo di adesione all’Ue nei prossimi quattro anni”, si legge nel comunicato. Kiev potrebbe ricevere aiuti fino a 50 miliardi di euro, secondo il documento.

“Il Consiglio ha ritenuto in particolare che, grazie a questo piano, l’Ucraina soddisfi il requisito per il sostegno nell’ambito dello Strumento per l’Ucraina (fino a 50 miliardi di euro) e che ora i pagamenti regolari possono iniziare a fluire”. 

Intanto, il presidente polacco Andrzej Duda ha dichiarato che, se la Russia vincesse la guerra contro l’Ucraina, invaderebbe altri Paesi.

Pur ammettendo che un attacco ad altri vicini non è imminente, parlando al Qatar Economic Forum, il capo di Stato polacco ha sostenuto che gli alleati della NATO sono vulnerabili, e che nel mirino dei russi potrebbero in futuro finire “gli Stati baltici, forse la Finlandia, forse la Polonia”.