LONDRA – Prezzi dell’energia alle stelle, pericolo di inflazione, scaffali vuoti e pompe di benzina a secco per colpa della carenza di autotrasportatori e altra manodopera lasciano presagire un autunno e un inverno difficile, ma il Regno Unito uscirà più produttivo e dinamico dalle difficoltà causate dall’effetto combinato di Brexit e pandemia di coronavirus.  

La Gran Bretagna sta andando verso “un’economia basata su salari più alti, competenze più alte, produttività più alte e tasse più basse”, ha detto Johnson nel discorso di chiusura del congresso del partito conservatore a Manchester.

“Questo è il cambiamento che il popolo ci ha chiesto con il referendum sulla Brexit”, ha sottolineato. Johnson promette anche di affrontare “le debolezze strutturali a lungo termine” e di non tornare “allo stesso vecchio modello difettoso di economia con salari bassi, crescita bassa, bassa competenze e bassa produttività”.

“I laburisti erano contrari ad eliminare le restrizioni anti-Covid. Se Starmer fosse stato premier saremmo ancora in lockdown”, ha detto inoltre Johnson parlando al Congresso del partito conservatore. “Se Colombo avesse ascoltato il Labour avrebbe scoperto solo Tenerife”, ha detto poi Boris con una battuta accolta da applausi e risate.

L’inquilino di Downing Street ha promesso che il Paese si lascerà alle spalle il modello dei bassi salari, della crescita debole, delle qualifiche limitate e dell’immigrazione senza controllo per dirigersi verso uno fatto di paghe alte, competenze elevate e fiscalità leggera.

È quello per cui il popolo ha votato, nel referendum del 2016 e nelle legislative che gli hanno assicurato una solida maggioranza nel 2019, ha dichiarato.

“Ci vorrà del tempo e qualche volta sarà difficile”, ha avvertito il primo ministro, che non è disposto a fare concessioni sulle “libertà” recuperate grazie all’uscita dall’Unione Europea e in particolare riguardo all’immigrazione, nonostante le proteste di quei settori dell’economia che sono messi alle corde dalla carenza di personale. Non solo nei trasporti, dove la promessa di permessi temporanei ha attirato poche centinaia di autisti stranieri mentre ne servirebbero decine di migliaia, ma anche per esempio nei macelli.

Johnson ha pure difeso l’aumento dei prelievi sociali per far fronte alla voragine nelle finanze pubbliche, dicendo che anche Margaret Thatcher, sempre popolarissima fra i “tories”, avrebbe fatto lo stesso.