SYDNEY - L’analisi, condotta per AAP dalla società Cyabra, specializzata nel monitoraggio della disinformazione online, ha rilevato che un account con quasi 30mila follower — tra cui politici, giornalisti e commentatori australiani — ha diffuso contenuti negativi contro l’opposizione.
Circa un terzo dei 2.600 profili X analizzati tra il 21 e il 28 aprile sono risultati falsi. Questi account hanno inondato i commenti con critiche aspre dirette a Peter Dutton e, in alcuni casi, a David Littleproud, cercando di minarne la credibilità. Al contrario, venivano promossi contenuti favorevoli al primo ministro Anthony Albanese, in un apparente tentativo di manipolare il discorso politico.
Cyabra ha identificato schemi coordinati di pubblicazione, account falsi (bot) che fingevano di essere cittadini locali, attacchi emotivi e commenti multipli per simulare un sostegno popolare.
Secondo l’esperto di comunicazione Andrew Hughes, “la disinformazione ha circolato in abbondanza” durante questa campagna elettorale, ed è spesso alimentata tanto da attori statali quanto da individui locali. Hughes ritiene che, in questo caso, si tratti probabilmente di attori politici locali con opinioni particolarmente radicate.
Anche se le democrazie sono spesso prese di mira da altri paesi, non ci sono prove che ciò stia accadendo in Australia. Intanto, il primo ministro Albanese ha annunciato l’intenzione di rafforzare le leggi contro la pubblicità politica ingannevole, tema caro anche agli indipendenti in previsione di un possibile governo di minoranza.