Lo ha affermato il ministro delle Risorse energetiche Chris Bowen, con riferimento all’alternativa nucleare avanzata dall’opposizione.

Parlando oggi al National Press Club di Canberra, il ministro ha detto che l’implementazione delle energie rinnovabili già in corso sarà accelerata dall’impegno preso dall’opposizione di costruire sette centrali nucleari nei siti ora occupati dalle centrali elettriche alimentate a carbone.

Nucleare e rinnovabili sono “semplicemente incompatibili”, ha detto Bowen, lanciando la sfida alle basi sulle quali poggia l’impegno dell’opposizione a gestire “un mix energetico”.

“La loro tendenza ideologica verso i reattori nucleari tra vent’anni farà naufragare ora l’introduzione delle energie rinnovabili.”

Il nucleare congelerà gli investimenti nel solare e nell’eolico e sarà incompatibile in una rete già composta per il 40% da fonti rinnovabili in grado di portare il costo all’ingrosso dell’energia a zero, e addirittura in negativo quando splende il sole e soffia il vento, ha detto Bowen.

Le centrali nucleari a carico di base si troveranno a continuare a produrre anche quando ci fossero abbondanti energie rinnovabili, “perdendo denaro per ogni watt di energia prodotta e sfidando i presupposti economici della tecnologia”. 

“Il piano della Coalizione è quello di ridurre l’energia rinnovabile a costo zero per fare spazio alla costosa energia nucleare, quando le energie rinnovabili spingono i prezzi all’ingrosso a livelli molto bassi. Oppure il loro piano è quello di finanziare questi impianti di carico di base per fare offerte nel sistema a prezzi che disperderanno denaro?”

“Per queste ragioni, gli australiani possono scegliere fonti rinnovabili affidabili o reattori rischiosi, ma non entrambi”.

Il mese scorso, il leader dell’opposizione Peter Dutton aveva svelato i piani per costruire sette centrali nucleari in cinque stati in caso di affermazione della Coalizione alle prossime elezioni.

Le strutture rimarrebbero di proprietà del Commonwealth e i primi due impianti verrebbero completati tra il 2035 e il 2037, mentre i restanti sono programmati per l’avvio dei lavori a partire dagli anni ’40.

Pochi altri dettagli sono disponibili, compresi i costi, dal momento che Dutton ha confermato che i particolari saranno svelati un po’ alla volta, una tattica adottata al fine di contrapporsi a quella allarmistica impiegata dal governo.