SAN SALVADOR (BAHÍA) - La Procura del Lavoro dello Stato di Bahia ha avviato un’azione legale contro il colosso cinese dei veicoli elettrici BYD e due delle sue imprese appaltatrici, JinJiang Construction Brazil e Tecmonta Equipamentos Inteligentes, per gravi violazioni dei diritti dei lavoratori.
Le accuse includono condizioni lavorative analoghe alla schiavitù e tratta internazionale di persone .
L’indagine, avviata nel dicembre 2024, ha portato al salvataggio di 220 operai cinesi impiegati nella costruzione della nuova fabbrica BYD a Camaçari, nello Stato di Bahia.
Secondo i procuratori, i lavoratori erano stati ingannati con promesse di impieghi specializzati e portati in Brasile con visti non conformi alle mansioni effettive. Le condizioni di vita erano estremamente degradanti: in alcuni alloggi, un solo bagno era condiviso da 31 persone, costringendo gli operai a svegliarsi alle 4 del mattino per le esigenze igieniche .
La Procura ha richiesto un risarcimento di 257 milioni di reais (circa 50 milioni di dollari) e una multa di 50.000 reais per ogni violazione delle norme sul lavoro, moltiplicata per il numero di lavoratori coinvolti .
Byd ha dichiarato di collaborare con le autorità e di rispettare le leggi sul lavoro brasiliane e internazionali. Tuttavia, in precedenza, l’azienda aveva respinto le accuse, definendole tentativi di danneggiare la reputazione della Cina e dei marchi cinesi .
Il governo cinese ha evitato di commentare direttamente il caso, ma ha sottolineato l'importanza per le aziende cinesi di operare nel rispetto delle leggi locali e internazionali .
Questo scandalo rappresenta un duro colpo per Byd, che aveva annunciato con entusiasmo l’espansione in Brasile come parte della sua strategia globale nel settore dei veicoli elettrici. Le autorità brasiliane hanno sospeso il rilascio di visti per i lavoratori di BYD fino a quando non saranno garantiti i loro diritti legali .
La vicenda solleva interrogativi sulla responsabilità delle multinazionali nei confronti dei diritti dei lavoratori e sull’efficacia dei controlli nelle catene di approvvigionamento globali.