BRASILIA – Arresti domiciliari per l’ex presidente ultraconservatore del Brasile Jair Bolsonaro. Lo ho deciso Alexandre de Moraes, giudice del Supremo Tribunale Federale (Stf) di Brasilia, che si occupa di una serie di azioni eversive riconducibili al leader di estrema destra. La più grave è il tentativo di golpe effettuato l’8 gennaio 2023, a otto giorni dall’investitura di Lula, per protestare contro l’elezione di quest’ultimo alla presidenza nel 2022.
La misura cautelare arriva dopo diverse infrazioni di Bolsonaro alle disposizioni del tribunale, in particolare il divieto di usare le reti sociali dei tre figli e di alleati politici per diffondere contenuti di tipo politico.
In particolare, i messaggi postati da Bolsonaro hanno, per la corte, un “chiaro contenuto di stimolo e istigazione ad attacchi contro il Supremo Tribunale Federale e sfacciato appoggio all’intervengo straniero nel potere giudiziario brasiliano”.
Il riferimento all’intervento straniero è legato alle sanzioni decretate mercoledì scorso da Donald Trump contro lo stesso magistrato de Moraes, in base alla legge Global Magnitsky, una norma statunitense che punisce stranieri accusati di gravi violazioni dei diritti umani o corruzione (è stata colpita anche l’inviata dell’Onu a Gaza Francesca Albanese).
Determinano il congelamento di eventuali beni negli Usa, impediscono l’accesso al credito e l’impossibilità a fare affari con imprese Usa. Inoltre vietano l’ingresso nel Paese e possono determinare isolamento politico, sociale ed economico del soggetto colpito, oltre che difficoltà legali in Paesi vincolati agli Usa.
Inoltre, come ulteriore ritorsione, Trump ha elevato al 50 per cento i dazi sui prodotti brasiliani (anche se poi ha aperto centinaia di esenzioni), dopo avere affermato che la vicenda che coinvolge Bolsonaro è una “caccia alle streghe”.
De Moraes ha spiegato che Bolsonaro non ha rispettato la misura cautelare a cui era sottoposto. E ha sottolineato che le sue azioni, pur non utilizzando direttamente i suoi profili social, violano le disposizioni del tribunale.
Gli arresti domiciliari stabiliti da De Moraes prevede anche l’uso di cavigliera elettronica, la requisizione di qualsiasi telefono cellulare presente nell’abitazione dell’ex presidente e il divieto di ricevere visite, a meno che non si tratti dell’avvocato e di parenti prossimi.