BRISBANE – A sette anni dall’attesissima apertura dei Giochi olimpici di Brisbane 2032, preoccupano i ritardi accumulati nella realizzazione delle infrastrutture sportive e abitative necessarie per l’evento. Secondo un rapporto intermedio della Queensland Productivity Commission, la produttività del settore delle costruzioni è in declino da anni – del 9% dal 2028 - con conseguenze allarmanti sia sul piano logistico sia su quello economico.

A oggi, la produttività del settore è solo del 5% superiore rispetto ai livelli del 1994-95, un dato che stride con la crescita del 65% registrata nell’economia di mercato nello stesso periodo. “Se il Queensland vuole soddisfare le esigenze di una popolazione in crescita, rispettare gli impegni infrastrutturali e realizzare i Giochi olimpici e paralimpici del 2032, la produttività del settore dovrà migliorare”, si legge nel rapporto.

Il calo ha già avuto effetti concreti: si stima che negli ultimi sette anni siano state costruite 77.000 abitazioni in meno rispetto al necessario. Se gli attuali standard di settore basati sulle migliori pratiche verranno mantenuti fino al 2029-30, i costi di progetto potrebbero aumentare fino al 25%, con una spesa aggiuntiva per la comunità del Queensland che potrebbe raggiungere i 20,6 miliardi di dollari e un ulteriore deficit di 26.500 abitazioni.

Il governo statale ha approvato uno stanziamento record di 116,8 miliardi di dollari nei prossimi quattro anni per un programma infrastrutturale ambizioso che comprende la realizzazione delle sedi olimpiche. Eppure, solo il 56% delle opere avviate dal dicembre 2020 è stato effettivamente completato, mentre l’arretrato delle opere in cantiere ha già raggiunto i 34,3 miliardi.

Il documento punta il dito contro diversi fattori che contribuiscono alla crisi: l’aumento dei prezzi di costruzione, l’insolvenza di molte imprese, la carenza di manodopera e materiali e una regolamentazione eccessiva e frammentata.

Il documento propone di rivedere le normative edilizie nazionali, i regolamenti finanziari, le norme di sicurezza sul lavoro e di rimuovere gli ostacoli normativi che frenano l’adozione di metodi di costruzione all’avanguardia. 

Il rapporto mette sotto i riflettori soprattutto gli standard del settore edilizio basati sulle migliori pratiche (BPIC). Inizialmente introdotti per migliorare le condizioni lavorative nei cantieri, queste linee guida sono ora accusate di contribuire in modo significativo all’aumento dei costi e al rallentamento delle opere. Secondo la Commissione, la loro permanenza fino al 2029-30 implicherebbe un aggravio economico che potrebbe arrivare a 20 miliardi di dollari.

Nonostante l’allarme lanciato dal rapporto, il ministro del Tesoro del Queensland, David Janetzki, ha mostrato ottimismo. “È un momento entusiasmante: siamo sull’orlo di una trasformazione generazionale grazie alle infrastrutture olimpiche – ha dichiarato –. Questo rapporto è fondamentale per aiutarci a trovare il percorso giusto verso un aumento della produttività di cui abbiamo bisogno”.

Janetzki ha inoltre ricordato che il governo ha già deciso di sospendere temporaneamente l’applicazione delle BPIC a partire dalla fine del 2024. Tuttavia, ha precisato che una decisione definitiva sull’abolizione di queste condizioni sarà presa solo dopo la pubblicazione del rapporto finale, attesa per il 24 ottobre.

“Non farò annunci oggi su ciò che sarà adottato o meno, semplicemente perché il rapporto non è stato finalizzato – ha affermato –. Lasceremo che il processo prosegua e che vi sia un ulteriore coinvolgimento dei soggetti interessati”.