Il ministro dell’Agricoltura Murray Watt aveva precedentemente segnalato un cambiamento in arrivo nel modo in cui viene finanziata la biosicurezza, accennando alla opzione per il governo di attingere ad una fonte sostenibile.

In vista del budget di oggi, Tony Mahar presidente della National Farmers’ Federation ha affermato che qualsiasi mossa per accollare più tasse per la biosicurezza ai coltivatori equivarrebbe “a un calcio nello stomaco”.

“Gli agricoltori stanno già pagando la loro giusta quota. Pagano centinaia di milioni di dollari in termini di un’intera gamma di tasse, trattenute e oneri volti a mantenere un forte regime di biosicurezza”.

Gli agricoltori hanno chiesto al governo che il budget fornisse un modello di finanziamento sostenibile per la biosicurezza, evitando, però, che gli eventuali costi aggiuntivi vadano a ricadere su di loro.

Mahar ha affermato che, nel caso, dovrebbero essere gli importatori piuttosto che gli agricoltori a pagare il conto delle modifiche pianificate dal governo.

“Non mi interessa se si tratta di importatori di automobili o di frigoriferi o se si tratta di scatole di viti in acciaio inossidabile. Questi operatori costituiscono il fattore di rischio, pertanto dovrebbero essere identificati e costretti a contribuire a finanziare un solido sistema di biosicurezza. Gli agricoltori sono solo uno dei beneficiari del sistema di biosicurezza, ma noi siamo di gran lunga il suo maggiore contribuente”.

Nel budget dello scorso anno, 134 milioni di dollari furono stanziati per nuove misure inerenti la biosicurezza, personale extra, altri 20 cani da fiuto e misure aggiornate per la prevenzione dell’afta epizootica e di altre bio-minacce emergenti.