BUENOS AIRES - Il governo di Javier Milei sta pensando di trasferire parte del ministero della Giustizia nell’edificio dell’ex Scuola di Meccanica della Marina (Esma), da qualche giorno al centro di polemiche per i licenziamenti collettivi del personale della segreteria per i Diritti Umani, i cui uffici sono in gran parte ospitati nel complesso, che si trova nel quartiere di Nuñez della capitale.
La scorsa settimana è stata annunciata anche la chiusura del Centro Culturale Haroldo Conti (che le autorità definiscono “temporanea”) e dell’Archivio Generale della Memoria, due spazi culturali che si trovano nello stesso complesso.
Il possibile trasferimento della sede della Giustizia all’ex Esma rientra nei piani del governo per riorganizzare la struttura del ministero, includendo licenziamenti e una riduzione del personale. Nell’ultimo anno il numero di dipendenti è stato tagliato del 37%. Decisione che, secondo il governo, ha portato a un risparmio mensile di 820 milioni di pesos.
L’ondata di tagli ha colpito anche l’Inadi (Istituto nazionale contro discriminazione, xenofobia e razzismo), già chiuso, e l’ex ministero della Donna, il cui personale è stato ridotto del 90%.
Il ministero della Giustizia sta inoltre completando la costruzione di un edificio intitolato a Raúl Alfonsín, il primo presidente dopo il ritorno della democrazia, che diede il via al processo alla giunta militare della dittatura. Diventerà la nuova sede del ministero, all’interno dell’ex Esma. Il progetto, avviato nel 2019 sotto il governo di Mauricio Macri, punta a trasformare un luogo simbolo della dittatura in un centro civico dedicato alla giustizia e alla memoria.
Il ministro della Giustizia, Mariano Cúneo Libarona, ha spiegato che il trasferimento all’ex Esma fa parte di un piano più ampio di riorganizzazione. Tra le altre modifiche, l’area di intelligenza artificiale sarà spostata nella sede di 25 de Mayo, mentre i centri di assistenza telefonica andranno in Paseo Colón.
Nei giorni scorsi, il segretario per i Diritti Umani, Alberto Baños, ha smentito le accuse della presidente delle Abuelas de Plaza de Mayo, Estela de Carlotto, secondo cui il governo vorrebbe smantellare l’ex Esma. Baños ha assicurato che, al contrario, le attività nel complesso sono in fase di espansione.